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SANTA MARIA C.V. (CASERTA): CONVEGNO A GIURISPRUDENZA SU MAFIE


Mettere l' Università al centro di un "processo di indignazione morale" contro la criminalità organizzata, definire, da parte del legislatore il fondamentale concetto di associazione mafiosa di tipo esterno. Questi alcuni dei temi emersi dalla giornata di studio organizzata dalla Seconda Università degli Studi di Napoli, che ha riunito ieri docenti e magistrati. "L' Università - ha detto il prof. Mario Centorrino, docente di Politica economica a Messina - non ha svolto sul terreno della criminalità organizzata il suo ruolo potenziale di formazione e ricerca. Occorrerebbe una sollevazione morale, una rivolta paragonabile al '68, che infiammi gli Atenei''. Abbandonato lo stereotipo dello sviluppo negato per colpa della mafia al Sud, il convegno, al quale è intervenuto il procuratore aggiunto di Napoli Franco Roberti, ha tratteggiato uno sviluppo che avviene parallelamente alla presenza della criminalità. "La stima dell' Eurispes su un fatturato mafioso annuale che oscilla, per Campania, Sicilia e Calabria tra i 75 ed i 100 miliardi di euro all' anno è realistica - ha detto Centorrino - ma questo non impedisce uno sviluppo, anche se distorto perché caratterizzato dal nanismo delle imprese e dalla massiccia presenza del sommerso". Accanto all' Università, un ruolo fondamentale viene affidato agli imprenditori, chiamati massicciamente in causa. "Tangentopoli esplose quando il sovracosto delle tangente divenne insostenibile, siamo alla necessità di una nuova reazione, paragonabile alle denunce del 1993", ha aggiunto Centorrino. E il prof. Giovanni Fiandaca, docente di diritto penale all' Università di Palermo, ha sottolineato la necessita" di una definizione, affidata al legislatore e non lasciata alla giurisprudenza della Cassazione, degli ambiti del reato di partecipazione alle associazioni mafiose e del "concorso esterno". "Intanto non si tratta di un reato nuovo in assoluto, perché ve ne è traccia in sentenze che risalgono al 1885. ma il punto centrale è che si tratta di un reato che riguarda la classe dirigente, tanto più coinvolta quanto più la criminalità è radicata nella zona". Dal prof. Fiandaca è stata rilanciata la proposta di rendere autonome le misure di prevenzione patrimoniale da quelle personali, un punto centrale per opporsi al condizionamento criminale delle imprese. I lavori del convegno sono stati aperti dal Rettore della Sun, Francesco Rossi. (11 maggio 2007-10:59)

 
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