nCaserta Sette - informazione - news - attualità - cronaca - sport - turismo - musica e arte - reggia di caserta - giornalisti - giornalismop - attualità - omicidi - rapine - storia di caserta - per caserta - in caserta - con caserta


Privacy Policy / Cookies


IL TG ON LINE E' OFFERTO DA


GUARDA QUI LE VIDEONEWS


TV LIBERE: GIORNALISTI DI CASERTA A MATRIX


Il Blog di Prospero Cecere


UFFICI STAMPA TOP TEN A CASERTA (New Entry)

  
  Collabora con Noi
  Per Aziende ed Enti
  La tua vicenda qui
  Archivio Giornali
  Gerenza
  Servizi Emittenti Tv
  Spot & Doppiaggi
  Archivio Servizi Tg
  I tuoi ricordi in Dvd
  Musica-Party-Sfilate
  www.sannioturismo.com



  Archivio news
  Argomenti
  Cerca nel sito
  Invia una news
  Lista iscritti
  Messaggi privati
  News
  Recommend_Plus
  Sondaggi
CASO BRANCACCIO: SARDO SI AUTOSOSPENDE, DS NON SONO QUELLI DI MANI PULITE

Pubblichiamo la lettera inviata a Fassino a firma del collega giornalista Raffaele Sardo sulla sua autosospensione dai Ds. Un'azione che potrebbe essere la prima di una lunga serie


Al segretario Nazionale

dei Democratici di Sinistra

Piero Fassino

ROMA

E p.c. Al segretario regionale dei Ds

Enzo Amendola

NAPOLI

e. p.c. Al segretario provinciale dei DS

Ubaldo Greco

CASERTA

E p.c. Alla sezione DS di

Carinaro (CE)







Oggetto: Autosospensione dal partito dei Democratici di Sinistra.







Egregio segretario



Ho aderito quattro anni fa ai Democratici di Sinistra, accogliendo l’invito rivolto alla società civile a “contaminare” i partiti, perché ritenevo che l’impegno che da anni profondevo sul fronte dell’impegno sociale dovesse avere anche una sua traduzione “politica”.



La campagna elettorale del 1996 dell’Ulivo e la vittoria di Romano Prodi, avevano fatto nascere nuove speranze di cambiamento radicale in questo paese, dopo la stagione di “mani pulite”.



Avevo sperato, come tanti, che i Democratici di Sinistra avessero anche fatto tesoro delle lezioni della storia, e soprattutto avessero tenuto ben presente il monito di Enrico Berlinguer sulla questione morale.



Ho cercato di dare il mio modesto e umile contributo, nella misura che ho potuto, portando la mia esperienza di impegno nel sociale, soprattutto sul fronte dell’affermazione di una cultura della legalità. Mi sono impegnato soprattutto a portare nelle scuole, nei dibattiti, nei convegni, la testimonianza di una persona che ha pagato con la vita la sua voglia di riscatto di queste terre: Don Giuseppe Diana, il prete assassinato dalla camorra il 19 marzo del 1994.



Ma ho provato sempre più disagio a militare in questo partito perché mi sono reso conto via via che non è più quello delle mani pulite.



I consigli comunali sciolti per condizionamenti di camorra in Campania (e addirittura le ASL), le inchieste sul fronte dei rifiuti, la politica ridotta solo all’accaparramento di un posto negli enti strumentali o in parlamento, mi hanno aumentato sempre più il disagio di un’appartenenza non più in sintonia con le speranze di cambiamento che pur il Partito Democratico riusciva ad alimentare in me.



Senza dire dell’ultimo congresso provinciale dei Democratici di Sinistra, che di fatto non si è celebrato. Ci sono state solo delle “discussioni” (per usare un eufemismo) tra i maggiorenti del partito, che per alcuni giorni si sono chiusi in una stanza d’albergo per decidere segretario, e organigrammi, ma senza che nessuno mai intervenisse su questo, nel luogo deputato a farlo: il congresso.



Eppure in quei giorni c’erano stati arresti nel settore dei rifiuti che vedeva coinvolti imprenditori accusati di essere i referenti del clan dei casalesi e iscritti ai DS. Forse in quella sede era il caso di parlarne. Niente. Silenzio assoluto, come se la cosa non riguardasse il partito. Tutti a discutere di organigrammi, di alleanze, di delegati, di Enti strumentali. Una guerra per bande. Me ne sono vergognato.



In questo partito è sospesa anche la democrazia, come vedi. L’unico momento in cui si decideva la linea politica, le strategie, le alleanze, viene a mancare, non si sa in nome di chi e di che cosa. O meglio, si sa: per conservare il potere di una oligarchia autorefenziale che è disposta a fare anche “patti col diavolo”. I fatti di questi giorni, poi, hanno fatto il resto. Qualcuno, evidentemente, ha abusato anche della mia buona fede.



MA IO NON CI STO. Non ci sto a fare patti col diavolo. Non ci sto dover mettere la mia faccia, con la mia piccola e umile storia personale, per dare la possibilità a poche persone di fare i loro interessi e non quelli delle persone e dei cittadini che rappresentano. Non ci sto e voglio dirlo ad alta voce e perciò mi autosospendo dai Democratici di Sinistra, congelando anche la mia adesione al Partito Democratico, perché se queste sono le basi su cui deve nascere il nuovo partito, anche in questo caso, IO NON CI STO.



Cordiali saluti





Raffaele Sardo



raffaelesardo@libero.it

 
· Inoltre Politica
· News di redazione


Articolo più letto relativo a Politica:
CASERTA, IL VOTO ALLA PROVINCIA: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI DEGLI SCRUTINI

Punteggio medio: 0
Voti: 0

Ti prego, aspetta un secondo e vota per questo articolo:

Eccellente
Ottimo
Buono
Normale
Cattivo



 Pagina Stampabile  Pagina Stampabile

 Invia questo Articolo ad un Amico  Invia questo Articolo ad un Amico

www.casertasette.it