Dopo la lettera di Pio Iannitti, un altro affezionato lettore interviene sulla vicenda. Riceviamo e pubblichiamo. Caro signor Iannitti, l'ambientalista Messina sarà pure logorroico ma le suggerisco di riflettere su tre cose:
- non bisogna essere solo sincere e brave persone per essere efficaci. Sugli effetti della "Lo Uttaro" potranno parlare i nostri figli e nipoti tra trenta anni (sarebbe questo il periodo che dovrà passare per "chiudere" la vicenda Lo Uttaro dopo l'attività "a termine" promessa);
- Bertolaso non ha "trovato" il tempo per venire qui. Caserta sarà veramente liberata quando la finiremo di avere l'anello al naso e di trattare i politici e gli esponenti della pubblica amministrazione come se fossero degli dei;
- le diciassette domande del comitato (associazioni di vario genere, estrazione politica anche contrapposta) fanno davvero rabbrividire (invito CasertaSette a pubblicarle, anche se contengono qualche errore di sintassi). Delle due l'una: o Messina e i suoi compagni stanno delirando. E allora li affideremo al vincitore di Sanremo. Oppure hanno ragioni e argomenti da vendere (e da diffondere meglio, dico io). E allora qualcuno dovrà rispondere, anche a discarica partita. Sarà il prefetto, sarà qualche pm di S.Maria C.V., ai cittadini importerà solo essere rassicurati. Poi, i politici, o chi per esso, potranno legittimamente accontentarsi di riduzioni di costi (e di probabili assunzioni). (30 marzo 2007-22:10)
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