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IN 500 ALLA REGGIA DI CARDITELLO PER LE GIORNATE DI PRIMAVERA


Riflettori accesi sul Real Sito di Carditello. Lo splendido e misconosciuto monumento borbonico situato nel Comune di San Tammaro, infatti, per iniziativa della neo costituita delegazione provinciale del Fai (Fondo per l’ambiente Italiano) il monumento casertano è stato protagonista della quindicesima edizione delle Giornate di Primavera, sabato 24 e domenica 25 marzo prossimi. Circa 500 i visitatori - tra cui un gruppo consistente di turisti alloggiati presso un albergo casertano - rimasti affascinati dall'imponente bene culturale dove hanno potuto gustare prodottici tipici locali, a cominciare dalla mozzarella, cucinati dallo chef Rosanna Marziale. L'appuntamento si replica anche oggi domenica 25 marzo. Il Casino reale di Carditello è opera dell’architetto Francesco Collecini, che nel 1787 ricevette l’incarico dal re Ferdinando IV di Borbone di costruire una residenza adatta a ospitare la famiglia reale, con ambienti destinati ad azienda agricola. Alla direzione delle decorazioni e degli arredi, invece, attese Jackob Philipp Hackert, pittore ufficiale alla corte borbonica, il quale si avvalse della collaborazione di diversi artisti, tra cui anche Fedele Fischetti. Fino al primo decennio dell’Ottocento Carditello fu luogo di grandi feste e, contemporaneamente, fattoria modello di un’agricoltura aperta alle sperimentazioni più avanzate. Oggi, il sito è del Consorzio di bonifica del basso Volturno, che ha collaborato di buon grado con il Fai per la promozione di un monumento di gran pregio sotto diversi punti di vista, ma anche bisognevole di una decisa azione di recupero oltre che di essere tutelato. Nell’ambito delle due Giornate di Primavera la Reggia di Carditello, dunque, sarà aperta alla visita del pubblico, a partire dalle 10 del mattino fino alle 17. I visitatori potranno ammirarne – con l’aiuto di guide regionali – le bellezze architettoniche e artistiche in essa custodite, ma anche entrare in contatto con esposizioni di artisti moderni (Lello Esposito e Antonio Biasiucci), oltre che apprezzare la mostra storica di tessuti serici allestita dal Consorzio San Leucio di Confindustria Caserta. Associazione datoriale, quest’ultima, che sponsorizza l’iniziativa anche attraverso la partecipazione delle sezioni Agroalimentare e soprattutto Lattiero-casearia, grazie alle quali è stato previsto un momento di degustazione dei prodotti tipici bufalini. Infine, alcune proiezioni di filmati (uno a cura dello chef Rosanna Marziale, l’altro della Provincia di Caserta) e la partecipazione di Carabinieri a cavallo. “Attraverso il Fai – ha sottolineato Cagnazzo – intendiamo sollecitare una nuova sensibilità da parte dell’opinione pubblica verso un patrimonio molto spesso misconosciuto dagli stessi abitanti della provincia. In questo senso una particolare attenzione è stata riservata agli studenti delle scuole, il cui ruolo, per la tutela del territorio, è evidentemente fondamentale”. “Grazie al Fai – ha aggiunto Francesco Marzano – abbiamo ottenuto due primi grandi risultati: Con la quindicesima edizione della Giornata di Primavera Carditello è stato inserito nel programma nazionale del Fondo, sicché del Sito borbonico si interesseranno, sabato prossimo, anche le telecamere di Sereno Variabile”. Come detto, l’organizzazione delle due Giornate di Primavera nella Reggia di Carditello, oltre che dei volontari Fai, potrà contare sull’appoggio di Consorzio di bonifica, Provincia di Caserta, Camera di commercio, Unione provinciale delle pro loco e – come detto – sul convinto sostegno delle Sezioni Turismo, Alimentari e Serica di Confindustria Caserta. Il Fondo per l’ambiente Italiano – come si sa – è una fondazione senza scopo di lucro, per la tutela, promozione e valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico. Il Fai nasce il 28 aprile del 1975 per volontà di Giulia Maria Mozzoni Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli che, consapevoli dell’immensa vastità del patrimonio italiano e dell’impossibilità che la sua tutela potesse gravare su un solo governo o su un ristretto gruppo di persone, decisero di fondare il Fondo per l’ambiente italiano ispirandosi al National Trust inglese. A distanza di trent’anni il Fai conta oltre 75 mila aderenti e ha 36 Beni sotto tutela. (24 marzo 2007-20:38)

 
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