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MESSAGGI TRASVERSALI SUI GIORNALI: DE FRANCISCIS CONVOCA PARTITI

La lettera del presidente De Franciscis ai segretari dei partiti della coalizione di Centro-Sinistra


Ai Segretari provinciali dei Partiti del Centrosinistra LORO SEDI

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Cari segretari, da qualche tempo è invalsa una regola nella nostra coalizione: vengono utilizzati i mezzi di informazione, specie da qualche forza, per porre questioni e inviare messaggi agli alleati. Per mia esperienza posso però affermare che non mi risulta che alcun nodo, specie i più importanti, si sia mai risolto (e non credo possa mai esserlo) parlando attraverso i giornali. Faccio questa premessa nonostante abbia deciso che questa lettera destinata a voi, amici segretari del centrosinistra, sarà resa nota anche all’opinione pubblica. Decisione assunta nella piena consapevolezza che pur essendo espressione di una determinata parte politica, a cui oggi mi rivolgo, è sempre anche all’elettorato che devo rispondere. Nella conduzione del governo della Provincia, su cui pure si sono scaricate per lungo tempo fibrillazioni e tensioni che nulla avevano a che vedere con il suo operato minando equilibri e serenità, se c’è un modello che è prevalso in questi quasi due anni di mandato è stato quello delle scelte condivise. È stato così tanto per le linee dell’azione amministrativa – contemplate nel programma del candidato presidente della coalizione e successivamente approvate nel documento programmatico dal Consiglio provinciale del 22 settembre 2005 – quanto nella costruzione di quelle individuate come base per lo sviluppo del territorio. Il modello partecipativo si è affermato nella fase di programmazione e in quella della individuazione delle diverse opzioni rispetto ai grandi temi sin qui affrontati, circostanza che ha trovato riconoscimento da parte di tutti gli attori dello sviluppo locale. Trovo pertanto una forzatura il tema rilanciato – specie da qualche forza – di un presunto attentato da parte mia alla sovranità dei partiti in luogo di un contributo di idee, di una riflessione sui grandi temi, di una rinnovata assunzione di responsabilità che pure mi sarei aspettata. Sono un uomo politico che è espressione di una larga coalizione. Ho sempre pensato che la ricchezza di questa maggioranza fosse proprio nella diversità delle estrazioni e delle identità di ogni singola forza che la compone, forze che ho posto (e pongo) tutte sullo stesso piano e con eguali diritti. Sono talmente persuaso di questo da aver richiesto alla coalizione un maggiore coinvolgimento dei partiti non rappresentati in Consiglio provinciale nelle scelte da attuare, argomento che io stesso ho voluto inserire all’ordine del giorno dell’ultimo interpartitico da me convocato e presieduto in Provincia. Devo però rilevare che non mi pare che l’iniziativa abbia prodotto particolari effetti ma credo che nessuno possa farne una colpa a me. Nel settembre dello scorso anno, davanti agli inviti di alcuni partiti della coalizione di procedere ad una verifica delle deleghe di Giunta, io ho inteso addirittura rilanciare. Verifichiamo tutto, ho sostenuto: uomini, deleghe e programmi. Parliamo di cosa si è fatto, di cosa resta da fare e da rafforzare. L’intento era quello di recuperare la giusta tranquillità per svolgere al meglio l’azione amministrativa del più importante Ente territoriale e perché mi ponevo già allora, come mi pongo responsabilmente ancora oggi, il problema della tenuta della coalizione in vista dell’importante scadenza elettorale ormai alle porte e che vedrà al voto alcuni tra i più importanti centri della provincia. Ricordo di aver anche proposto a esponenti della coalizione la formula dell’incontro pubblico allargato alla militanza. L’interesse che è andato invece affermandosi è stato esclusivamente la necessità di procedere ad un riequilibrio di ciò che agli occhi di qualche forza appariva come frutto di presunte sperequazioni. La verifica si è conclusa con l’accordo di tutte le parti politiche su una ridistribuzione delle deleghe e con la soddisfazione per la recuperata rappresentanza in Giunta di una forza importante come i Popolari-Udeur. Stiamo parlando del 13 febbraio scorso. Dopo nemmeno una settimana è tornato al centro del dibattito il tema della rappresentanza femminile in Giunta. Le dimissioni di Enza Diana, quelle preannunciate da Maria Carmela Caiola, quelle richieste a Lucia Esposito, sono tutte vicende che pongono con forza l’attualità del problema. Il mio pensiero è che del necessario equilibrio fra generi che dovrebbe esistere in una Giunta, ad inizio mandato da me ostinatamente cercato fino ad arrivare alle dimissioni, dovrebbe farsi carico l’intera coalizione. Lo dico perché sono fortemente convinto che se è legittimo all’interno dei singoli partiti discutere della propria rappresentanza in Giunta, è altrettanto vero che l’esecutivo risulta giocoforza essere espressione di una coralità di visioni e intenti. Una squadra è una squadra, non esiste che c’è chi calcia verso la porta avversaria e chi addirittura verso la propria. Giova qui ricordare che l’unico a fare un passo indietro su questo terreno (e quindi a rinunciare ad una “casella”, perché è sempre di questo che si tratta) allo scopo di facilitare e accompagnare positivamente l’esito della verifica, sono stato io. E la mia disponibilità non mi pare possa essere interpretata come un atto di delegittimazione dei partiti (?!), come pure mi pare di aver letto da qualche parte. Per quello che riguarda me, continuo a restare aperto ad ogni forma di confronto, soprattutto allo scopo di recuperare una prospettiva strategica alla coalizione e alle migliaia di militanti del centrosinistra. Ma ritengo pure che detti confronti debbano tenersi nei luoghi deputati, che sono le segreterie dei partiti o – se si parla dell’azione amministrativa di questo Ente – la stessa sede della Provincia, non certo dalle colonne dei pure puntuali giornali locali. Per questo motivo mi rendo nuovamente disponibile alla convocazione, da più parti richiestami, di un interpartitico fra tutti i leaders delle forze di centrosinistra – rappresentate e non in Consiglio provinciale – da tenersi lunedì 26 marzo prossimo, a partire dalle ore 16.00 presso la sala Giunta di corso Trieste, avente per oggetto la definizione delle rappresentanze negli enti strumentali e un più giusto riconoscimento al ruolo dei partiti che non hanno rappresentanza in Consiglio, e allo scopo di avviare un sereno e franco confronto sulle prospettive dell’azione amministrativa.

 
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