Era l'alba dell' 8 dicembre del 1943 quando il primo raggruppamento motorizzato italiano ebbe il battesimo del fuoco contro le truppe tedesche. Il combattimento di Mignano Montelungo, come ha ricordato oggi il ministro della Difesa Antonio Martino durante la celebrazione del 60/mo anniversario, rappresentò la riconquista dell'onore perduto e la riscossa dell'esercito italiano travolto dall' 8 settembre. E nel sacrario che ricorda quelle vittime c'é stata oggi la visita del presidente Ciampi. Circa 1.600 uomini provenienti da vari reparti costituirono il primo raggruppamento motorizzato che, vincendo le diffidenze degli alleati americani, conquistò fiducia e onore pagando con alto tributo di sangue (82 morti, 102 feriti, 152 dispersi) una vittoria combattuta al grido dei Savoia. La battaglia di Mignano Montelungo cominciò con una carneficina proprio quell'8 dicembre del '43: mal equipaggiati e mal assistiti dall'artiglieria alleata, i militari italiani ebbero l' ordine di attaccare, prendere e mantenere Montelungo. L' intera zona era presidiata dai reparti tedeschi della 29/ma divisione. Il primo assalto fu una carneficina con 47 morti e centinaia i feriti. Otto giorni dopo gli italiani riuscirono a conquistare la famosa quota 353 dimostrando valore e affidabilità che vennero riconosciute anche dall'esercito degli alleati americani. Nel sacrario di Montelungo, dove oggi è stato celebrato il 60/mo anniversario della battaglia dal presidente della Repubblica Ciampi, riposano le salme di 974 caduti nelle operazioni di guerra dal 1943 al 1945 oltre i militari morti nella battaglia dell' 8 dicembre del '43.