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SOPHIA LOREN E CARLA BRUNI: A MARCIANISE PER OROMARE E POLO DELLA QUALITA'

Marcianise, la città delle contraddizioni: agricoltura, camorra e insediamenti industriali


Marcianise (di Carlo Franco) -
Se si ha voglia di riprodurre in laboratorio tutte le contraddizioni della ex Campania Felix, Marcianise è il luogo idale. Con un solo colpo d'occhio da qui è possibile « vedere » tutto il male ma anche tutto il bene, e forse più questo che quello, di uno sviluppo distorto e di una dialettica politica viziata dalla cura degli interessi di parte prima ancora che di quelli collettivi. Il primo colpo nello stomaco arriva scoprendo che nel Palazzo comunale ristrutturato come un bunker tecnologico per tenere fuori i questuanti e i faccendieri, si è insediata la Commissione di accesso per verificare se esistono infiltrazioni camorristiche. Un fatto indubbiamente grave ma fuori del Palazzo la vita ( 40 mila abitanti e una diversificazione produttiva sopravvissuta alla crisi dell'agricoltura, distrutta dalla diossina, e della industria tradizionale) procede come se la città avesse altro a cui pensare. È una sensazione spiacevole, il sindaco Filippo Fecondo, ds, punto sull'orgoglio reagisce: « La camorra qui non è quella di Casal di Principe, non punta al business criminale, ma va a caccia di tangenti e sfido chiunque a dimostrare che condizioni l'amministrazione » . Il senatore azzurro Emiddio Novi, però, ne è convinto e si è rivolto a Giuliano Amato. La grande ombra, comunque, è tornata ad offuscare il panorama, ma, se è lecita una immagine letteraria, una città del profondo Sud che ha scelto di spostarsi in bicicletta piuttosto che in auto ha certamente più risorse delle altre ed è in grado di curare il male endemico della corruzione. Oltre che del traffico, manco a dirlo, che è meno congestionato nonostante sia afflitto da una cronica carenza di parcheggi. Dopo che quelli pubblici in costruzione sono finiti nel calderone dei sospetti e tocca rifare la gara. Di bici se ne vedono in giro decine, centinaia. Allineate nei box e usate dai vecchi e dai giovani, ma, ennesima contraddizione, il velodromo costruito per alimentare la passione delle due ruote resta chiuso alle attività. Roba da matti. Marcianise, però, sa fare buon viso a cattiva sorte. E ci riprova: il Tarì, Oromare, il Polo di Qualità e, tra non molto, un outlet con i i più grandi marchi italiani, Armani in testa. « Prima qui si andava a scuola per obbligo sociale — commenta il sindaco — oggi crescono le contaminazioni positive » . All'interno del Tarì si parla, ancora poco, il dialetto marcianisano e l'Iistituto d'arte « produce » risorse occupazionali per le cittadelle del lusso e della moda. Che non interagiscono a pieno con la città. « È vero — conferma il sindaco — ma siamo riusciti a trattenere la Siemens, scesa a 400 addetti, che ha accettato di riconvertirsi e di costruire sul suo suolo, nel quartiere San Giuliano, un insediamento residenziale. Investimento da 100 milioni, 30 andranno a beneficio dei progetti della città » . D'accordo, ma la disoccupazione resta alta e la città comincia ad essere troppo « stretta » . « A costo di essere impopolare e di perdere voti, conclude Filippo Fecondo, Marcianise deve crescere fino a 60 mila abitanti e deve far parte della città metropolitana di Napoli. Questa visione entra in conflitto con il populismo localistico dell'onorevole Zinzi, ma sicuramente è in sintonia con le idee del presidente De Franciscis che ragiona per prospettive senza guardare indietro » . Chi risponde?

Sophia e Carla

MARCIANISE — Due star in passerella per lanciare nel mondo il marchio Marcianise: Sophia Loren e Carla Bruni. Sophia ha già detto sì ad « Oromare » , la città del corallo; per Carla, la grande modella, il « Polo della Qualità » , la città della moda e del lusso made in Campania, ha solo avviato una trattativa. Due nomi da schianto, quasi una competizione tra i due grandi centri commerciali che completeranno la poderosa « armatura » terziaria della città nuova. Sofia ha detto sì dopo un lungo e appassionato « corteggiamento » del presidente Gino De Luca, ma, quasi sicuramente, a farla decidere è stata la sollecitazione del governatore Bassolino, suo grande amico, che ha fatto leva sulle ragioni del cuore ben sapendo che la Loren coglie al volo tutte le occasioni che le consentono di tornare a respirare l'aria di casa. Lo show avrà luogo il 4 aprile e richiamerà operatori da tutto il mondo, giapponesi e americani soprattutto. In quella sede, tra l'altro, ci potrebbe essere l'annuncio della costituzione di una Fondazione Loren per promuovere l'immagine della Campania nel mondo. Il « Polo della Qualità » , che è già stato inaugurato dal Governatore Bassolino entrerà in produzione a settembre. Un leggero slittamento per il completamento degli stand espositivi, ma a luglio potrebbe esserci una grande novità. « Per quella data cerchiamo una star giovane e scintillante, come Carla Bruni o Monica Bellucci » , confida il presidente Guglielmo Aprile, « e ci riusciremo grazie anche ai buoni uffici di Claudio Velardi che abbiamo scelto come responsabile della comunicazione » . Trecento aziende, 150 milioni di euro di investimento: « Tutti privati, qui non c'è una lira pubblica » , dice con orgoglio il presidente. Quasi a voler ribadire che è una scommessa vinta: uno stand acquistato all'inizio valeva 90mila euro, ora la quotazione si è più che triplicata, perché ne vale 300mila.

Interporto, si riprende?

Marcianise si trova in una posizione baricentrica rispetto al porto di Napoli ( 18 chilometri), agli aeroporti di Capodichino ( 18 chilometri) e Grazzanise ( 15 chilometri), e possiede una dotazione infrastrutturale di straordinaria competitività. Con uno scalo merci che è il primo d'Europa. L'Interporto, invece, è in costruzione e, come dire, marcia lento. Il sindaco Filippo Fecondo ( nella foto ) ne è consapevole e si lascia andare ad una considerazione amara pensando all'interporto nolano che marcia a tutt'altra velocità: « Certo che se anche qui avessimo avuto altri imprenditori le cose sarebbero andate molto meglio » . Proprio in questi giorni, comunque, il Collegio di vigilanza si è riunito e a breve ci dovrebbe essere la sospirata accelerazione dei lavori.

L'industria

MARCIANISE — Due città che vivono sotto lo stesso tetto ma non dormono nello stesso letto. Separate in casa da una frattura generazionale che è arduo ricomporre perché la città vecchia mal s'adatta ai ritmi e ai progetti avveniristici della città giovane che, però, produce ricchezza e può garantire occupazione. Cioè futuro. In attesa che le distanze si annullino, la speranza di Marcianise abita nel vecchio palazzo del Monte di Pietà, in pieno centro storico, dove, con una operazione ardita ma meritoria, è stato costituita la scuola di design industriale come costola della Facoltà di Architettura di Aversa. Una sede bella e confortevole, un cortile che riproduce l'idea del campus. La scuola è a numero chiuso, cento ammessi e una ottima percentuale di assorbimento da parte delle imprese del vecchio nucleo industriale e delle nuove cittadelle del lusso e della qualità fondata sull'artigianato artistico. La scuola di design per la moda è, però, allocata ad Aversa e questo distacco appare innaturale e non è gradito agli allievi. « Per tutte le nostre esigenze dipendiamo da Aversa, ma va bene anche così perché ci è stata offerta una opportunità che prima non esisteva » . La scuola, infatti, è un investimento dell'amministrazione comunale che si fa carico di tutte le spese: « Questo è l'investimento del futuro — dice il sindaco Flippo Fecondo — e i risultati ci stanno già ricompensando » . È vero e il riscontro lo abbiamo dalla responsabile, la professoressa Patrizia Ranzo, uno dei rari esempi di docente amato dagli allievi. È un ciclo, l'unico, che si apre e si chiude in loco. « Dateci l'allacciamento ad Internet — dicono in coro i ragazzi — e saremo contenti, ma già lo siamo perché ci è stata data una possibilità concreta di costruire a casa il nostro futuro » . Accontentiamoli.

Carciofi e libri

E' una cantina con tutti i crismi della trattoria popolare, fu per questo che Domenico Rea rinunciò ad un pranzo di gala alla Reggia di Caserta pur di non perdere i carciofi arrostiti nella cucina di Ciro Cicchella, il proprietario de La Pergola . L'amore del grande scrittore per Marcianise esplose dopo aver presentato un libro di Pietro Zinzi, il bizzarro intellettuale marcianisano che nel 1952, insieme ad altri compaesani, raggiunse la Lapponia in autostop. Nel gruppo c'era anche il professor Bruno Argenziano cui si deve la traduzione della Divina Commedia in svedese.

La camorra e l'elicottero del boss

MARCIANISE — La storia dell'elicottero che atterra sul piazzale della chiesa dedicata a Padre Pio per imbarcare una coppia di sposi e portarli a Capri per le foto di nozze è davvero imbarazzante. Anche perché lo sposo è un presunto camorrista, Franco Froncillo, e appartiene ad una famiglia che con quella dei Benforte e dei Piccolo ha fatto e fa la storia della camorra locale. Il fatto avvenne nell'ottobre del 2005 e l'autorizzazione all'atterraggio venne firmata, oltre che dalle autorità tecniche, dall'allora vicesindaco Giuseppe Riccio, esponente di spicco della Margherita locale, che è finito sulla graticola ma resiste anche se è stato retrocesso ad assessore all'Ambiente. Lo incontriamo in Comune, è un giovane ingegnere edile che ammette l'errore ma non si dimette. « Ho pagato e sto pagando ma ho la coscienza tranquilla. L'unico rammarico è che in quei giorni il sindaco era fuori sede, forse lui mi avrebbe aperto gli occhi. E poi ricordo che per cinque anni non ho mai accettato incarichi professionali nella mia città » È elegante e disinvolto, l'assessore. Esibisce sicurezza, ricorda di essere stato eletto con il maggior numero di preferenze 603 ma chiede il permesso di fumare. « Potrà sembrarvi strano ma ho agito in buona fede anche perché quando mi sono sposato l'albergo di Sant'Antonio Abate che ha organizzato il ricevimento mi offrì di andare a fare le foto in elicottero » . ( Ride imbarazzato, prima di rispondere. All'in contro, che avviene nella sala della giunta comunale, è presente anche il sindaco Fecondo che è diessino e non avrebbe alcuna voglia di parlare di questa storia): « Le sue dimissioni? In questi casi non amo le punizioni a prescindere, ma giungere alla verità e individuare le eventuali responsabilità in modo chiaro. Senza escludere la valutazione che ne fa della vicenda il partito di Riccio, la Margherita » . Sindaco, e della Commissione di accesso cosa dice? Teme lo scioglimento? « Ho smontato, come il Corriere del Mezzogiorno ha riferito, le accuse di Novi. Non credo ci siano macchie che coinvolgano l'amministrazione benché già altre volte la città sia stata sottoposta alle valutazioni delle commissioni d'accesso. In questi anni, tra l'altro, gli imprenditori stanno dimostrando coraggio e le denunce sui condizionamenti tentati durante i lavori di costruzione della città del corallo ( Oromare) hanno mandato in galera quasi tutti i boss » . « Rimettiamoci all'inchiesta e ricordiamoci che la mia amministrazione sottopone i suoi atti ad un doppio controllo di legalità dopo aver firmato un protocollo d'intesa con i Comuni di Caserta, Aversa e Maddaloni».
(dal Corriere del Mezzogiorno di Domenica 18 marzo 2007)

 
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