CASERTA — (di Tina Ferraiolo dal Corriere del Mezzogiorno di venerdi 8 marzo) - «Era arrivato uno spiraglio di luce. Per volontà di Nogaro diventeremo atei. I giovani di Garzano » . Questo lo slogan, forte ed eloquente, impresso a chiare lettere su un lungo lenzuolo bianco che accoglie chi arriva a Garzano. La piccola borgata casertana è in rivolta. In testa proprio i giovani, ben determinati, con tutta la comunità, ad avere risposte e a condurre una vera e propria battaglia. Per questioni di Chiesa e di fede. Nonostante Garzano sia una frazione nota per religiosità, stretta da sempre intorno alla parrocchia di San Pietro Apostolo e all'oratorio, unico punto di riferimento e centro di ogni attività. Lo spiraglio di luce dello slogan è don Marco Fois, giunto a Garzano per un cammino di fede insieme alla comunità, dopo la morte di don Peppino Errico. Poi mandato via, dopo poche settimane, improvvisamente e senza spiegazioni. Don Peppino, caro all'intera popolazione di Garzano, parroco per circa trent'anni della frazione, è scomparso lo scorso 25 dicembre. La diocesi di Caserta ha quindi nominato per la parrocchia di Garzano l'amministratore parrocchiale nella persona di don Saverio Russo, già parroco della vicina frazione di Tuoro. Poi, l'arrivo di don Marco che ha letteralmente conquistato la popolazione della frazione. Mai la Chiesa è stata così piena di giovani. « Don Marco ha riportato la luce a Garzano — ha detto la giovane Mara — da giovane ha saputo parlare a noi giovani, ci ha conquistati con le sue idee in novative, ha saputo darci speranze e voglia di partecipare. Ora siamo delusi, soli. Rivogliamo don Marco » . Un coro « ridateci Don Marco » che si sente da un capo all'altro de centro insieme agli interrogativi sul suo improvviso allontanamento. Per saperne di più una rappresentanza della popolazione di Garzano si è recata dal Vescovo. « Abbiamo deciso di recarci personalmente dal vescovo Nogaro per esporre i nostri sentimenti, per chiedere spiegazioni — hanno ricostruito Elisa La Sala e Vincenzo Natale — siamo stati ricevuti nei corridoi, di fretta e senza considerazione, non ci è stata fornita alcuna risposta, solo un no secco al ritorno di don Marco e nessuna spiegazione sui tempi e modi di arrivo di un nuovo parroco a Garzano » . Ora Garzano è senza parroco. L'oratorio è spesso chiuso e comunque privo di ogni organizzazione. Incertezza per la preparazione delle comunioni previste per il giugno prossimo. Sospeso il catechismo, sospesa la partecipazione alle funzioni religiose, alle celebrazioni si contano infatti pochissime presenze, annullato l'intervento alla manifestazione « Missione giovani » di oggi pomeriggio per cui i tanti giovani della borgata, particolarmente attivi e numerosi, si erano a lungo preparati. « Siamo pronti a proseguire nella nostra protesta, ci sentiamo abbandonati — ha spiegato Palma Nuzzo — Garzano ha bisogno di una ventata di gioventù, di un parroco come don Marco che è riuscito ad avvicinare i giovani alla Chiesa. Per ora, questa triste situazione è riuscita solo a provocare delusione nei cittadini ed allontanamento di tanti di noi dalla parrocchia » . Annunciate altre azioni di protesta. « Siamo pronti a rivolgerci, con tutti i giovani di Garzano, al cardinale Crescenzio Sepe — ha dichiarato Elisa La Sala — considerando la lodevole missione che sta svolgendo per i giovani di Napoli. Lui può capire »