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POLIZIA PROVINCIALE: OPERAZIONE ANTIBRACCONAGGIO CON SEQUESTRO FUCILI


Due persone sono state denunciate per caccia di frodo e due fucili semiautomatici e numerose munizioni sequestrate nell’ambito di speciali servizi anti-bracconaggio svolti quotidianamente dalla Polizia provinciale sull’intero territorio del Casertano. L’operazione è avvenuta la scorsa notte in località “Bortolotto” di Castel Volturno. Le persone sorprese sono A. B., residente a Napoli, di 26 anni, e P. M., di 31 anni, residente a Parete (Caserta). La loro posizione è al vaglio della magistratura sammaritana. I due sono stati sorpresi in flagranza di reato mentre erano appostati nei pressi di un laghetto naturale che sorge accanto ad altri laghetti artificiali formatisi a seguito dell’escavazione della sabbia. La zona è conosciuta per essere stata etichettata, nel passato recente, come la “riserva di caccia della camorra”. Dall’interno di un appostamento fisso, dei gabbiotti realizzati per nascondere i cacciatori alla vista dei volatili, dopo aver sistemato dei richiami, i cacciatori di frodo attendevano le loro prede quando sono arrivati gli agenti. Nel periodo di caccia chiusa, secondo quanto accertato in passato dall’autorità giudiziaria, la criminalità organizzata riesce ad esigere dai cacciatori fino a 7-8.000 euro l’anno per ognuno di essi in cambio della libertà di frequentare questi luoghi, che sono protetti da cancellate e muretti a secco. In questo periodo dell’anno la caccia di frodo si rivolge prevalentemente ai volatili acquatici, in particolar modo verso anatre selvatiche cosiddette “marzaiole” che giungono sul nostro litorale per deporre le uova in primavera. Le armi sequestrate sono due fucili semiautomatici calibro 12 marca Benelli e, in totale, 41 cartucce calibro 12 “piombo spezzato”. Sotto sequestro sono finiti anche alcuni “richiami” acustici riproducenti anatre selvatiche che vengono abitualmente adagiati sullo specchio d’acqua. Gli speciali controlli anti-bracconaggio, svolti in prevalenza nelle ore notturne, sono coordinati dal comandante del corpo, Antonio Mongillo, d’intesa con il presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, che ha mantenuto ad interim la delega alla Polizia provinciale. (7 MARZO 2007-18.45)

 
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