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INQUINAMENTO IN CAMPANIA: I DATI DELL'ARPAC


La diossina in Campania rappresenta un allarme sanitario, non ambientale; l'inquinamento dell'aria a Caserta presenta un trend di crescita dal 1997, mentre Napoli mostra un decremento significativo dei gas nocivi presenti nell'atmosfera; le acque di Punta Licosa diventano lo standard di riferimento per tutto il Meridione, mentre resta fortemente critica la situazione della foce del Sarno. Registrati su un atlante fornito di cartografie georeferenziate, i primi dati della seconda relazione sullo stato dell'Ambiente della Campania - relativi a suolo, aria, acqua ed energia, (ma nel dossier ci sono anche agricoltura e turismo) - sono stati presentati ieri alla Città della scienza di Napoli, in occasione del primo forum regionale sull'ambiente. Il progetto di monitoraggio dell'Arpac, durato 10 mesi, è stato finanziato dai fondi regionali del Por per 60 milioni di euro. Presenti all'incontro fra gli altri il direttore generale dell'Arpac Antonio Tosi, l'assessore regionale all'Ambiente Ugo De Flaviis, il sottosegretario alla Ricerca all'Università e all'Istruzione Stefano Caldoro; e il presidente dei verdi Alfonso Pecoraro Scanio. Dati che ripropongono all'attenzione di cittadini e istituzioni emergenze note, spiegano i responsabili Arpac, ma che cercano anche di reimpostare la lettura di alcune questioni, come nel caso della diossina: "Su 200 siti analizzati dall'Arpac solo 3 risultano superare i limiti di diossina previsti dalla legge: San Vitaliano, Marigliano e Pollena Trocchia", ha spiegato Marinella Vito nella sua relazione. "Per capire l'emergenza che ha colpito gli allevamenti campani - ha proseguito - dobbiamo quindi stabilire cosa mangiano i nostri animali. I dati emersi dall'analisi del terreno e dell'erba non sono interpretabili come emergenza". E proprio sulla diossina il direttore Tosi ha annunciato una gara, entro i prossimi mesi, concepita proprio per incrociare i dati dell'Arpac, sul territorio, quelli degli assessorati all'Agricoltura e alla Sanità. Un aumento dei rifiuti solidi urbani del 3 per cento nel 2001, rispetto ai dati del 2000 e una scarsa sensibilità alla raccolta differenziata, che a Napoli non supera l'1 per cento, pongono l'esigenza di una sensibilizzazione al ciclo integrato dei rifiuti, hanno sottolineato i responsabili Arpac, commentando i dati. Fra i punti in discussione a proposito di "difesa del suolo", il consistente aumento dell'attività estrattiva: su 1114 cave sarebbero 973 i siti estrattivi in Campania, con una forte presenza di questa attività nelle province di Salerno (la più estesa) e Caserta. Sul piano dell'inquinamento atmosferico, alle 41 centraline previste dal commissariamento regionale negli 11 comuni coinvolti dalle difficoltà di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, si aggiungono 20 centraline Arpac, di cui 6 nella sola Provincia di Napoli, utili a rilevare la presenza di gas e polveri inquinanti: "Caserta registra un peggioramento della qualità dell'aria dal 97, a causa probabilmente dell'incremento degli insediamenti industriali - ha spiegato Mario Mansi (direttore Cria, dell'Arpac) - mentre una tendenza opposta si é riscontrata a Napoli con un decremento del 15 - 20 per cento. Un dato che si può interpretare pensando alla politica dei trasporti della Regione, che investe sulle infrastrutture per il trasporto pubblico e all'apertura della linea 1 della metropolitana,". Stazionarie le condizioni riscontrate nelle altre province campane. Ventitré matrici ambientali si traducono in altrettante "missioni dell'ente di controllo" regionale, ha spiegato ancora Tosi, tra cui l'educazione ambientale e la realizzazione di un meteo regionale, firmato appunto Arpac, che potrebbe partire già nel 2004. "Due aerei del Cnr contribuiranno da gennaio alle rilevazioni dei prossimi mesi, per il monitoraggio a bassa quota in aree boschive e industriali - ha concluso il direttore, annunciando alcune novità nell'attività - mentre per il monitoraggio dei rifiuti urbani ci avvarremo dell'aiuto di una società ingegneria dell'Enel, per analisi dl territorio, controllo e vigilanza".

 
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