(di Riccardo Ventre, Eurodeputato, Consigliere Comunale a Caserta) - Abbiamo appreso dalla stampa la concessione di cinque mega appalti, da parte della Provincia, per la manutenzione delle strade provinciali. Il modo di procedere a mio avviso va stigmatizzato. Non entro nel problema della correttezza del procedimento seguito perché di questi aspetti, da quello che si sente dire in giro, se ne sta occupando, o se ne dovrebbe occupare, la magistratura in sede penale. Va invece fortemente stigmatizzata la scelta operata per procedere ai lavori di cui trattasi. Per far comprendere ai lettori si deve dire che la manutenzione delle strade era prima affidata a numerose aziende casertane che oggi si vedono privare di parte del proprio lavoro. Infatti la provincia ha provveduto a suddividere il territorio in cinque grandi aree ed assegnare così cinque grandi appalti mediante gara. E questo diventa un problema per la nostra economia in quanto l’imprenditoria esistente in terra di Lavoro è costituita, per lo più, da aziende di medie dimensioni le quali quindi sono impossibilitate a partecipare a gare di tal genere. Tale modo di operare comporta poi, come naturale conseguenza, la concessione di subappalti, da parte delle imprese vincitrici e normalmente a prezzi stracciati, alle imprese operanti sul territorio e che un tempo avevano la possibilità di partecipare in proprio, ed eventualmente di vincere le gare. Il tutto con le più volte denunciate situazioni di pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Fra l’altro in un periodo di crisi economica e quindi di disoccupazione elevata tutto ciò non può essere ignorato dal politico attento la cui azione deve essere costantemente mirata ad un compromesso, nel senso buono del termine, tra due esigenze di carattere pubblico: assicurare i servizi alla collettività dando contemporaneamente impulso all’economia locale. E l’impulso viene con azioni concrete e non di facciata. (4 marzo 2007-23:18)