Tessere Ds a Caserta, moltiplicate o...taroccate?

(Simona Brandolini / Paola Broccoli dal Corriere del Mezzogiorno di Domenica 25 Febbraio) -
I Ds come la Margherita? Una moltiplicazione di tessere ben poco fisiologica, come vorrebbero le direttive nazionali, c'è stata in Terra di lavoro. A Caserta e provincia dal 2005 al 2006 gli iscritti, in vista del Partito democratico, sono passati da 8 mila a 9 mila e 800 (nel 2004 si era a quota 5 mila 400). Un botto, il pienone. Senza contare la Sinistra giovanile che è passata, sempre a Caserta, da 900 iscritti a 1700. Miracoli della politica. «Non è così», precisa con fermezza il segretario regionale Enzo Amendola. Che, però, ieri era in quel di Caserta a risolvere qualche «incongruenza» precongressuale. Ovviamente il giovane segretario, memore del caso Margherita, tende a sminuire la portata dell'incremento. Eppure in una nota arrivata non più di una settimana fa la direzione nazionale ha messo in allarme le federazioni da possibili abbuffate. E ieri in quattro sezioni si stavano verificando eventuali irregolarità. «Ma nessuna sezione è sotto inchiesta», spiega ancora Amendola. Almeno per ora. «Altrimenti prenderemo i provvedimenti del caso», termina ancora il segretario. A rimontare il caso arriva il deputato Arturo Scotto della mozione Mussi: «C'è un impegno della direzione nazionale di riportare i numeri a livelli accettabili e realistici. A Caserta è saltato il tappo, sintomo della crisi del partito. Infatti se a Napoli siamo riusciti a governare fenomeni del genere, in realtà come Caserta sono esplose». Infatti in città è scattato lo stato di allerta. La maggior parte delle sezioni «sotto controllo» sono schierate, infatti, con la mozione Fassino, da qui l'allarme della minoranza. Per Giorgio Borrelli firmatario della mozione Mussi Salvi il congresso dovrà fare riferimento alla anagrafe del 2004. Non vuole sentire ragioni Achille Natalizio, che ci tiene a precisare: «Nelle singole sezioni si celebrino congressi aperti che facciano parlare gli iscritti per evitare la pericolosa tentazione di accordi presi a tavolino tra i vari capicorrente». La questione non è davvero di facile soluzione. Una vicenda, quella del tesseramento che si trascina da mesi. La commissione di garanzia eletta nello scorso congresso del 2005 si è insediata solo a dicembre 2006. Dubbia la sua legittimità per il numero di membri eccedente rispetto a quanto previsto dallo statuto nazionale. «Dobbiamo accelerare verso la costituzione del Partito democratico — continua Natalizio — . Nessuna delle sezioni anomale si trova nel mio territorio». Di non poco conto l'aspetto finanziario della vicenda. Nessuno sa se al numero di tessere corrisponda il regolare versamento delle quote. In questo clima di incertezza e scarsa trasparenza continua ad accentuarsi l a frattura tra società e gruppi dirigenti, tra vertici e militanti. Per Dario Abbate, responsabile dell'organizzazione «tutto procede regolarmente e non c'è assolutamente nulla di irregolare». Lunedì (oggi 26 febbraio)inizieranno i lavori di preparazione congressuale. (26 febbraio 2007)