Si dice tranquillo ed in grado di "spiegare tutto" agli inquirenti l' imprenditore Massimo Pugliese, indagato nell' ambito dell' Operazione "IX Money" della Guardia di Finanza di Napoli. "Il mio coinvolgimento non sta né in cielo né in terra", dice l' amministratore delegato dell' Avellino Calcio, che afferma pure di non conoscere gli arrestati: Gennaro Russo, Franco Ferranti e Luigi Curcio. Pugliese, dopo il crack della "Ixfin s.p.a", dichiarato il 5 luglio dello scorso anno dal Tribunale di Napoli, è oggi proprietario della "Elital", azienda del comparto elettronico con 200 dipendenti con sede nel nucleo industriale di Avellino. "Le cause del fallimento della Ixfin - sostiene Pugliese - sono da ricercarsi in motivazioni e piani diversi da quelli teorizzati dagli inquirenti: non escludo che la Ixfin abbia potuto pagare forniture a società direttamente o indirettamente collegate a questi signori, ma certamente posso affermare che si tratta eventualmente di pochi spiccioli". Secondo Massimo Pugliese, che due anni fa, insieme al fratello Marco, ha acquisito la maggioranza dell' Avellino Calcio il coinvolgimento nell'inchiesta, "é da considerare una sorta di atto di ufficio da parte dei magistrati, motivato probabilmente da eventuali rapporti commerciali che la Ixfin, come altre aziende del settore, ha forse intrattenuto con le società delle persone arrestate". "Non appena avrò modo di spiegare chiarirò tutto. Mi preme soltanto ribadire la completa estraneità dell' Ixfin rispetto a illegalità di ogni genere", conclude. (23 febbraio 2007-23:04)
|