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SANITA': CENTRI PRIVATI PIU AGEVOLATI DEL PUBBLICO DA REGIONE CAMPANIA

Napoli, 24 maggio 2017 (Casertasette - Telexnews.it - Rassegna Stampa) - Centri sanitari privati governo contro Regione Norme a favore dei centri sanitari privati: il governo bacchetta la Regione. Il 16 maggio sono arrivate a Palazzo Santa Lucia due note firmate dal ragioniere generale dello Stato e dal capo ufficio legislativo del ministero della Sanità. Nel mirino alcune norme passate a marzo, nel collegato alla stabilità regionale, nel giorno in cui fu posta la fiducia sull'atto e scoppiò la polemica. Il 16 maggio sono arrivate a Palazzo Santa Lucia due note firmate dal ragioniere generale dello Stato e dal capo ufficio legislativo del ministero della Sanità. Nel mirino alcune norme passate a marzo, nel collegato alla stabilità regionale, nel giorno in cui fu posta la fiducia sull'atto e scoppiò la polemica per l'espressione «chiattona» con cui il governatore De Luca apostrofò la capogruppo dei Cinque stelle, Valeria Ciarambino. Sono tre i punti di contrasto: l'aumento dei livelli di assistenza nella provincia di Caserta, la possibilità di «nuovi posti letto» per i centri privati e le aggregazioni tra i laboratori di analisi più piccoli. Per il documento approvato in consiglio, in attesa del nuovo Policlinico universitario di Caserta, «al fine di incrementare i livelli di assistenza della Provincia di Caserta, Asl e Università "Luigi Vanvitelli" stipulano una convenzione volta a consentire l'utilizzo di spazi ospedalieri, per l'incremento di prestazioni aggiuntive a quelle già erogate». Ma la ragioneria dello Stato – secondo la Repubblica di Napoli - scrive: «L'incremento delle prestazioni aggiuntive determina maggiori oneri a carico del servizio sanitario regionale. Si ritiene sussistano i presupposti per impugnare la legge regionale» davanti alla Corte costituzionale. «Perplessità», scrive il dicastero della Sanità laddove il consiglio regionale stabilisce che «il fabbisogno» di cure «va soddisfatto, prioritariamente, tramite le strutture private provvisoriamente accreditate». Più in particolare la Regione ha deciso che per «l'ulteriore fabbisogno non destinato a strutture pubbliche possono essere accreditate le strutture private già autorizzate, dando priorità al raggiungimento della soglia dei 60 posti letto». Ma il governo ravvisa un conflitto con un decreto del ministero della Salute: «La possibilità di ricorrere all'attribuzione di nuovi posti letto va contro la disposizione» del ministero che tende invece a «ridimensionare il numero delle strutture in rapporto ai bacini di utenza, al fine di garantire una buona qualità e un adeguato livello di sicurezza delle prestazioni». Un articolo di legge passato a marzo ha riguardato i laboratori di analisi. E' prevista a livello nazionale «una soglia minima di attività, al di sotto della quale non si può riconoscere» il laboratorio come accreditato dalla Regione . Si tratta di 200 mila esami raggiunti in tré anni. A marzo si è deciso di allungare i tempi con cui i laboratori possono aggregarsi per raggiungere la soglia minima di esami e continuare cosi a operare . Per il ministero della Salute una proroga «in contrasto con la normativa vigente». E anche con il «piano di rientro che ha previsto aggregazioni per almeno il 50 per cento dei laboratori entro il 30 giugno 2017 e per il totale dei laboratori entro il 31 dicembre 2017». campania renzi legislazione assessorato regione vincenzo de luca giunta giunta web presidenza regionale beni culturali salerno consiglio politica assessore trasporti appaltopoli ente politica governo napoli

LO STATO NON PAGA AFFITTO AL PROPRIETARIO DELLA CASERMA DEI CARABINIERI DI CASAL DI PRINCIPE: SFRATTO IL 30 MAGGIO

Casal di Principe (Caserta), 23 maggio 2017 (Casertasette - Telexnews.it) Lo Stato che si riempie la bocca di legalità, soprattutto quando organizza sfilate nei luoghi del crimine organizzato, non paga dal 1992 i lavori per oltre 340 mila euro al proprietario dell'immobile che ospita la caserma dei carabinieri di Casal di Principe (oltre gli arretrati dei fitti) e l'Arma riceve uno sfratto. L'ufficiale giudiziario si presenterà il 30 maggio prossimo davanti alla porta dei militari ma già tutti sanno che la vicenda tra istituzioni forti finirà in una bolla di sapone ai danni del proprietario. E' la prima grana di cui dovrà occuparsi il nuovo prefetto di Caserta che dovrà fare da intermediario con il Governo. Un episodio non nuovo in provincia di Caserta, accadde già con la caserma dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere. A Casale, in più ci sono i lavori realizzati dal titolare su indicazione del Ministero dell'Interno tutti anticipati come costi e mai pagati. Paradosso giustizia.


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