CASO ACMS CASERTA, VENTRE: 'DE FRANCISCIS COME PRODI A ROMA'
Data: Mercoledì, 21 febbraio @ 20:19:06 CET
Argomento: Politica




(di Riccardo Ventre, Eurodeputato, Consigliere comunale a Caserta) - Ancora una volta a Caserta si ripete ciò che avviene a Roma: così come fa Prodi, anche De Franciscis, di fronte a manifestazioni di piazza rivolte contro lui e contro l’operato dell’Ente che rappresenta, cerca di addossare le colpe di un naufragio a chi colpe non ha. Mi riferisco alla delicata e preoccupante situazione dell’ACMS, la società di trasporto casertana nella quale, come si sa, la Provincia stessa detiene la maggioranza. Ebbene De Franciscis dimentica che egli è a capo dell’Ente da ben due anni e che nulla in questo lungo lasso di tempo ha fatto. Egli addossa al centro destra responsabilità che non ha. Come ben sanno, soprattutto i lavoratori della stessa, il vero grande problema della società è la massa occupazionale, sovradimensionata rispetto alle effettive necessità e che ha pesato come un macigno quando l’allora consorzio, finanziato dallo stato, per legge si è dovuto trasformare in società privata e quindi competere e sottostare alle leggi di mercato. Tale situazione del sovradimensionamento occupazionale andava avanti da anni ed è la situazione che il centro destra ha trovato allorquando il consorzio è stato privatizzato. Il centro destra, responsabilmente, ha affrontato le enormi difficoltà avendo come principale obiettivo il non licenziamento di nemmeno una unità, garantendo sempre il pagamento degli stipendi. Fra l’altro una situazione che aveva le sue origini nel passato quando il consorzio era stato per lunghi anni gestito dal centro sinistra. Il centro destra, con me a capo della Provincia, dovette scegliere se costituire la società che doveva sostituire il consorzio oppure non accettare la sfida e mandare a casa i dipendenti. Questo la Casa delle Libertà non ha fatto ed ha accettato la sfida, una scelta difficile in quanto le difficoltà finanziarie della società derivavano, come ancora oggi, e questo non lo dico io ma i libri contabili, dalle numerose inadempienze dei comuni consorziati governati, manco a dirlo ed in gran parte, dal centro sinistra. Allora bene farebbe De Franciscis a fare un “mea culpa” su quanto poteva fare e non ha fatto in questi due anni per salvare l’azienda ed i dipendenti, a cominciare dalla messa in mora nei confronti dei comuni insolventi. Ma questo non era nelle sue intenzioni: egli da sempre voleva svendere il trasporto casertano ai napoletani e ci sta riuscendo. (21 febbraio 2007-20:18)





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