SAN LEUCIO, PRO-LOCO SENZA SEDE: PRESIDENTE SOTTOLINEA ASSENZA POLITICI
Data: Venerdì, 16 febbraio @ 10:41:10 CET
Argomento: Enti e Comuni




CASERTA- Da un turismo "mordi e fuggi" a uno di tipo stanziale capace, al tempo stesso, di ricevere adeguatamente il flusso costante di visitatori e di offrire loro dei veri pacchetti turistici ad ampio raggio: dagli altri siti della città capoluogo di provincia a queli di Terra di lavoro, troppo spesso dimenticati, lungo un itinerario culturale, artistico, paesaggistico e enogastronomico. E' questa la ricetta che propone il dottor Oreste Natale presidente della Pro Loco del Real sito di San Leucio che, recentemente, ha preso parte al quindicesimo convegno tradizionalista di Gaeta laddove, ancora una volta, due realtà molto legate storicamente all'epoca dei Borboni si sono incontrate per revocare eventi forse controversi ma di certo interessanti per tutti coloro i quali vogliono leggerli nella loro versione più autentica. "Purtroppo nella città di Caserta a differenza di tanti diverse zone della nostra regione e dell'Italia - spiega Oreste Natale - la Pro loco, ricostituita con fatica da un gruppo di professionisti che, in pratica, fanno del volontoriato culturale - non ha nemmeno una propria sede nè tantomeno, nonostante le promesse puntualmente inevase dei politici, sono previsti forme di finanziamento o di stanziamento come se la nostra città non vivesse di turismo e non fosse interessata a un flusso quotidiano molto corposo che, purtropo, continua a essre limitato alla reggia vanvitelliana. Quando, invece, con maggiore lungimiranza si potrebbe fare dei nostri siti e dei nostri monumenti una occasione di rilancio artistico che, creando pure nuovi sbocchi occupazionali, implementi la micro e la macro economia locale". Ma per rendere pratici i suggerimenti del presidente della Pro Loco di San Leucio il discorso deve, necessariamente, comprendere dele strutture ricettizie all'altezza della situazione e che non siano eccessivamente onerose per le tasche dei turisti. "Tanto per fare un esempio non chimerico si potrebbe pensare a un bed and breakfast - chiosa il dottore Natale - in grado di ospitare un numero sufficiente di visitatori, ivi compresi giovani e chi si reca per studio a Caserta, e in questo modo proporsi come luogo di incontro ideale anche per scambi culturali di ogni genere. Naturalmente, oltre a una capienza adeguata, si potrebbe pensare a dei prezzi particolarmente vantaggiosi in un luogo molto frequentato dove non sono presenti strutture ricettizie ed di ristoro minimo in grado di rendere un servizio prezioso a chi vuole conoscere Caserta e le mille sfumature della sua storia ricca di tradizione e di vera cultura forse valorizzata meglio altrove che in città". (16 febbraio 2007-10:40)





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