LITE CON MORTO A CASERTA: DOMANI INCARICO PER AUTOPSIA NETTURBINO
Data: Lunedì, 05 febbraio @ 22:11:23 CET
Argomento: Cronaca




Sarà conferito domani l'incarico al medico legale di procedere all'autopsia del cadavere di Antonio Russo, il netturbino di 42 anni ucciso ieri sera a Caserta, con colpi di pistola da un imprenditore edile, Walter Conte, di 59 anni, nel corso di una lite, conseguenza di una precedente vivace discussione per il mancato rispetto di un segnale di stop. Russo, aveva precedenti per rissa ,detenzione e porto abusivo di coltello, così come i due figli, Matrona di 19 e Giovanni che lo avevano accompagnato in auto nelle adiacenze dell'abitazione dell'imprenditore, in via Cilea, nel popolo Parco Cerasole, teatro, poi, del grave fatto di sangue. Walter Conte, che è stato chiuso nel carcere di S. Maria Capua Vetere la notte scorsa dopo l'interrogatorio del sostituto procuratore della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, Alessandro D'Alessio, secondo quanto si è appreso, sosterrebbe di avere agito per difesa, essendo i Russo, l'ucciso e i due figli armati con due coltelli. Oggi, intanto, Matrona Russo, che nella sparatoria di ieri sera era stata colpita di striscio da due proiettili ad un braccio e nella regione addominale, è stata dimessa dall'ospedale di Caserta. Ieri i medici le avevano consigliato di rimanere ricoverato essendo incinta al terzo mese. La giovane era incinta anche l'anno scorso quando in un analogo episodio, e sempre per un banale motivo di viabilità insieme con il fratello aggredì a coltellate un medico casertano, in viale Lincoln, in una zona periferica di Caserta. Tra domani e dopodomani è previsto l'esame di convalida dell'arresto dell'imprenditore, al momento indagato per omicidio volontario aggravato, tentato omicidio volontario aggravato e porto abusivo di armi e munizioni. La pistola calibro 7,65 con la quale l'imprenditore ha ucciso il netturbino ed un'altra pistola erano state regolarmente dichiarate, ma dovevano essere soltanto custodite in casa. Le due pistole ed anche i due fucili da caccia, legalmente detenuti sono stati sequestrati dal commissario capo, Antonio Sepe, comandante delle squadre volanti della Questura, che ha coordinato le prime indagini. (5 febbraio 2007-22:10)





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