CANCELLO ED ARNONE: SINDACO SOTTOLINEA IMPORTANZA GIOVANI
Data: Giovedì, 18 gennaio @ 20:00:37 CET
Argomento: Enti e Comuni




La speranza trova ogni giorno maggiormente concretezza, grazie al lavoro instancabile e puntuale dell’Amministrazione Comunale, dice il Sindaco. E la speranza trova i suoi soggetti e destinatari nei GIOVANI. Ecco: tutto il nostro essere, il nostro operare, il nostro impegno lo dedichiamo a loro, che guardano al futuro con gli occhi puliti. Ad essi vogliamo donare un mondo, ponendo solide basi da oggi, di maggiore benessere. Vogliamo che non siano costretti ad emigrare. Che non siano costretti a mendicare un favore e un posto di lavoro. Che non debbano arrossire declinando l’appartenenza ad un’area e ad una collettività che, ieri ed oggi, di dignità ne ha da vendere. Vogliamo fare una battaglia contro i luoghi comuni, contro gli stereotipi, contro l’ammasso dell’intelligenza. Vogliamo che i giovani di oggi, cittadini del domani, possano rivendicare diritti come chiunque altro. Che le pari opportunità non siano intese solo come eguaglianza di diritti tra uomini e donne, ma anche come uguale possibilità di accedere al benessere per chi vive nella città capoluogo e per chi vive in un piccolo paese di Provincia. Additeremo, un tempo, il testimone a questi giovani. Da essi, che scriveranno la storia del domani,vorremmo essere tenuti in giusta considerazione e non ritenuti come quelli che avrebbero potuto far di più e non l’hanno fatto. Noi ce la mettiamo tutta. Tutti i giorni. Abbiamo da sempre abiurato i compromessi e i favoritismi che, colmando il bisogno di oggi, svendono il futuro di domani. Ai giovani dedichiamo la nostra attività, da essi attendiamo un giudizio. Da essi che hanno occhi e cuori puliti, non compromessi, aperti alla speranza. Pieni di poesia e voglia di stupirsi. Non ci interessa il giudizio di “scribi e farisei” né quello dei falsi profeti pronti a strapparsi le vesti e a sputare condanne. Noi pensiamo solo a loro, ai nostri giovani, al candore del loro cuore e alla speranza dei loro occhi. E’ la Cancello ed Arnone del domani che ci interessa: per essa stiamo lavorando, per essa stiamo gettando basi solide e durature. Certo, spesso il lavoro è in salita, talora le critiche e l’ingratitudine sono ingiuste, ma viaggiare è pur sempre più bello che arrivare e il nostro lavoro ci appassiona proprio per il suo svolgersi e per il suo itinerario, in grado di seppellire coloro che gettano solo fango sulla città. Noi vediamo una nuova alba per la nostra cittadina, una nuova speranza, destinata ad inondare di luce tutti e ciascuno. Di tale speranza, di tale luce, del rinnovarsi della nostra vita e del concretizzarsi del nostro futuro, saranno testimoni indiscutibili proprio loro, i giovani, ai quali non vogliamo offrire alcuna delusione. Ad essi sentiamo di poter fare una promessa: vi aspetta un grande futuro, qui a Cancello ed Arnone, dove voi volte vivere, dove hanno vissuto e vivono i vostri padri, dove palpita il cuore della vostra storia.

Una nota dell'Ufficio Stampa a cura di Tilde Maisto

Intendo fare mia, la forza comunicativa del silenzio, dice Matilde Maisto, l’Addetto Stampa del Comune di Cancello ed Arnone. Non ha alcuna importanza ribattere ad offese con offese, ad ingiurie con ingiurie; personalmente ritengo che tra le paure del nostro quotidiano, la più forte sia rappresentata dalla solitudine (che a volte ci creiamo da soli, con le nostre paranoie). Le distanze, la vita complessa, la ridefinizione dei ruoli ci stanno via, via allontanando, fino a farci pesare molto gli spazi vuoti, necessari per pensare. Tentiamo, così, di riempirci di tutto. Ed il frastuono, i rumori sembrano appagare il terrore di rimanere da soli. Entriamo in casa ed il primo gesto è quello di accendere il televisore; stiamo per partire in macchina, accendiamo la radio; restiamo da soli con qualcuno, parliamo in continuazione; torniamo la sera a casa ed abbiamo sempre da completare il lavoro o aggiornarci con le notizie del tg. Il silenzio ci spaventa, la sosta ci terrorizza, fermarsi equivale a perder tempo. Eppure proprio in questa epoca del rumore, ci rendiamo conto che tutto parla, ma poco comunica rendendo sempre più frettolosi i rapporti umani e più autosufficienti quelli professionali. Riappropriamoci del silenzio. Quello espresso dall’attimo taciuto, dall’ansia frenata, dall’ascolto attento del fruscio dei passi… Comunicare con il silenzio vuol dire smorzare i toni, fare spazio all’apprendimento, creare le condizioni per i sogni, dare la parola a chi spesso non ce l’ha. Vuol dire attendere l’incontro, aspettare i tempi di ciascuno, creare una base di dialogo. Entrare nel silenzio è uscire dalla propria onnipotenza, è chiedere tempo a sé stessi con la certezza di recuperare in dialogo ed apprendimento per ripartire verso ulteriori tappe del viaggio, con mete condivise. Proviamo ad esercitarci quando la fretta ci brucia, l’ansia della reazione ci spinge allo sfogo, la voglia di affermarci ci fa prendere il sopravvento. Tre secondi di silenzio e poi riprendere. Ricercare sé stessi nell’ascolto del ripensamento e dirsi che è possibile fare spazio ad una comprensione ulteriore, nata dalla fertilità del pensiero. Gradualità di silenzi e comunicazione dell’ascolto per poter avvertire la grandezza del confronto, dunque! La mia non è polemica, è tendere la mano, è consigliare il silenzio e, a tal riguardo, chi vuole intendere intenda perché diciamola tutta: “a megli’ parol è chelle che ‘nun si rice”. (18 gennaio 2007-20:00)





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