CAIAZZO NON PIU' ISOLA FELICE: COMITATO SCRIVE A MINISTRO INTERNI
Data: Martedì, 19 dicembre @ 15:30:57 CET
Argomento: Cronaca


(Comunicato di Rosa Posillipo Presidente Comitato per la Sicurezza di San Giovanni e Paolo)



Signor Ministro, scriviamo da San Giovanni e Paolo, amena frazione del comune di Caiazzo (Caserta), ex isola felice in quanto a tranquillità- diventata da mesi terra di nessuno. Impressionante l’escalation di furti perpetrati in tutte le ore del giorno e della notte- nelle abitazioni e case rurali del nostro paese. Colpi dei soliti ignoti- portati a segno a ripetizione. Venerdì, 15 dicembre c. a- alle ore 18.30 circa- l’ultimo di una lunga serie di furti- messi a segno da una banda di ladri- paradossalmente “disturbati” da due bambini- che intelligentemente- resisi conto di quanto stava accadendo all’interno dell’abitazione- prontamente- hanno allertato il parroco del paese . E’ così scattata una commovente catena di solidarietà-tipica dei piccoli centri. Diversi e buoni elementi per intercettare i ladri( tipo di auto, colore e più di una lettera della targa). Che disinvoltamente hanno avuto il tempo di attraversare due volte il centro. Ma lo Stato non c’era. Si è fatto vivo dopo circa due ore. Uno Stato che dovrebbe combattere l’illegalità a tempo pieno- fatto funzionare ad ore nei piccoli centri. Siamo stufi! A noi delle mille incombenze, dei tagli, degli organici ridotti all’osso, del territoro vasto da servire e tutelare – poco importa. Paghiamo le tasse regolarmente – e vogliamo essere salvaguardati. Siamo in balia di un gruppo di delinquenti- che agisce indisturbato a tutte le ore. Abbiamo saputo di serrati pattugliamenti nel territorio messi in atto dalle forze dell’ordine locali. Non bastati evidentemente a scoraggiare la banda- che repetita juvant- continua imperterrita a saccheggiare le abitazioni della nostra comunità. Ogni giorno. A questo punto chiediamo misure e mezzi straordinari. La situazione è grave - e lo Stato non può rimanere un minuto in più alla finestra- a guardare. Non può sentirsi con la coscienza a posto- solo raccogliendo le denunce delle vittime. Viviamo nel terrore. Non chiediamo la luna. O per prendere provvedimenti si aspetta una morte tragica? (19 dicembre 2006-15:30)





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