DAMILANO (L'ESPRESSO) A CASERTA ELOGIA MONSIGNOR NOGARO
Data: Domenica, 03 dicembre @ 08:29:10 CET
Argomento: Cultura




CASERTA – Più spazio e diverso atteggiamento verso la Chiesa del Sud all’interno del mondo cattolico italiano; mai far sì che la Chiesa si identifichi con un potere politico, come nel caso del Franchismo in Spagna; più attenzioni alle voci della gente dell’episcopato italiano, come quella di monsignor Raffaele Nogaro e di altri vescovi, pastori che testimoniano un legame forte con il popolo. Sono alcune delle idee forti venute fuori dal serrato e affollato dibattito sul “Partito di Dio: dove vanno i cattolici e la Chiesa nella società del ventunesimo secolo” promosso da Ucsi Caserta (Giornalisti cattolici) e Istituto Scienze Religiose con la collaborazione di Aikeia tenutosi a Caserta alla libreria Pacifico di piazza Vanvitelli, ispirato al libro omonimo del giornalista dell’Espresso Marco Damilano. A parlare delle voci dell’episcopato più lontane dal sentire del cardinal Ruini – il libro di Damilano è un vero e proprio atto di fiducia nei confronti del presidente della Cei Camillo Ruini, considerato l’artefice della rinnovata vitalità della Chiesa italiana sulla scena sociale – è stato proprio l’autore del libro, moderato da Luigi Ferraiuolo, responsabile dell’Ucsi Caserta. “Monsignor Nogaro, come altri pochi pastori – ha detto Damilano – è un testimone autentico del rapporto forte che lega le persone comuni al cattolicesimo. Un presule chiamato a dare voce a chi non ha voce che dice a tutti per amore del mio popolo non tacerò. E’ questo il motivo per cui è anche importante riconsiderare il ruolo della Chiesa del Sud all’interno del mondo ecclesiale: è impensabile che il cardinale di Napoli o un pastore del Sud non possa, ad esempio, mai aspirare al soglio di San Pietro”. Una richiesta questa che era arrivata da don Nicola Lombardi, direttore dell’Istituto di Scienze Religiose di Caserta. Ma anche la questione del rapporto con il potere, sollevato nel caso del Franchismo da padre Miguel Cavallé, presidente della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni e Legionario di Cristo, ha scosso l’uditorio, colpito dalla forte coscienza autocritica del sacerdote legionario. Al centro del confronto-dibattito, prima con i relatori e poi con il pubblico, caratterizzato da una forte e qualificata presenza, prima il dubbio del giudice Francesco Cananzi, presidente dell’Anm distrettuale di Napoli ed ex dirigente nazionale dei Giovani dell’Azione Cattolica, sul ruolo dei laici nella chiesa e dunque nella società, un problema ripreso dalla presidente regionale dei giornalisti cattolici Donatella Trotta, che ha riportato lo sguardo sulla necessità di essere consapevoli del nuovo ruolo di minoranza dei cattolici in società; la sollecitazione del deputato della Margherita Rosa Suppa a non farsi chiudere in un discorso autorivendicazionista e l’importanza di non dimenticare di essere un solo corpo, come cattolici, di Raffaele Marzano, laico dell’Opus Dei e docente al Campus Biomedico di Roma. (3 dicembre 2006-08:28)





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