BUFALE DOPATE, L'ISS: LA SOMATOTROPINA NON E' CANCEROGENA PER L'UOMO
Data: Mercoledì, 11 ottobre @ 13:27:02 CEST
Argomento: Ambiente




Roma - (di Agostino Macrì, direttore del Dipartimento di Sanità Alimentare e Animale dell'Istituto Superiore Sanità)

L'ormone della crescita bovino utilizzato, secondo quanto riportato oggi dalla stampa, da alcuni soggetti in modo illegale per incrementare la produzione del latte di bufala (come scoperto a seguito dell'indagine dei Nas di Napoli in alcuni siti in provincia di Caserta) non presenta alcun potenziale effetto cancerogeno per l'uomo. L'ormone della crescita, infatti, è sempre specie specifico e in questo caso agisce solo sulla specie bovina cui i bufali possono essere assimilati. Una volta somministrato all'animale per via parenterale (iniezione intramuscolo o sottocutanea) si diffonde nell'organismo e si degrada in numerosi metaboliti (frammenti della molecola originale) nei vari tessuti animali perdendo le sue proprietà. Pertanto l'eventuale assunzione di questi tessuti per via alimentare da parte dell'uomo è priva di rischi tumorali. A maggior ragione i prodotti lattiero caseari provenienti da animali trattati con ormone della crescita non possono essere considerati cancerogeni. Gh, che cos'è l'ormone della crescita L'ormone della crescita GH (ormone somatotropo) è un ormone naturale, secreto dall'ipofisi che ha la funzione di stimolare lo sviluppo armonico dell'organismo. E' presente in tutti i mammiferi, incluso l'uomo e ha la caratteristica di essere specie-specifico, cioè l'ormone umano è efficace per l'uomo, quello suino per i suini e così via. Ma il suo utilizzo in zootecnia, nella forma ottenuta grazie alle biotecnologie, è bandito dall'UE in Italia come nel resto d'Europa. Grazie alle biotecnologie è stato possibile sintetizzare l'ormone mediante la fermentazione di alcuni batteri che, come prodotto del loro metabolismo, danno origine appunto al GH. Lo sviluppo di queste tecniche ha permesso quindi di produrre al livello industriale i vari GH specifici e tra questi anche l'ormone della crescita bovino. Studi di zootecnia hanno permesso di accertare che la somministrazione per via parenterale a bovine in lattazione induce un incremento della produzione del latte di circa il 10-20%. Sulla base di questa osservazione alcune aziende farmaceutiche hanno sviluppato dei prodotti e hanno anche effettuato ulteriori studi di efficacia, di tollerabilità e sicurezza. La documentazione disponibile è stata esaminata dai vari comitati scientifici internazionali e sono stati acquisiti dalle autorità sanitarie di vari Paesi del mondo; attualmente l'impiego del GH bovino è consentito in molti Paesi inclusi gli Stati Uniti. L'Unione Europea invece non ha autorizzato l'impiego del GH bovino, soprattutto a causa delle seguenti ragioni: a) il trattamento dell'ormone provoca delle alterazioni negli animali trattati soprattutto sotto forma di mastiti e affezioni podali; b) i processi di selezione degli animali e la loro riproduzione potrebbero essere compromessi; c) la cura degli animali ammalati di mastite potrebbe comportare un incremento dell' impiego di antibiotici con conseguenti effetti sanitari (residui e farmaco-resistenza); d) gli effetti biologici di alcuni metabolici del GH somministrato ai bovini non sono interamente conosciuti anche se non esistono evidenze di reali pericoli per la salute pubblica. I vari problemi esposti, uniti al fatto che in Europa al momento non c'è la necessità di incrementare la produzione di latte, hanno indotto le Autorità dell'UE a non consentire l'impiego del GH del bovino. Si fa tuttavia rilevare che i livelli di metabolici delle GH nel formaggio non sono rilevabili e comunque privi di attività ormonale. (11 ottobre 2006-13:25)





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