CAVE, VENTRE: TAR DA' TORTO A MOCCIA E AL COMUNE DI CASERTA'
Data: Domenica, 08 ottobre @ 15:30:49 CEST
Argomento: Ambiente




Caserta (di Riccardo Ventre, Eurodeputato, Consigliere Comunale a Caserta) - Si potrebbe dire l’avevo detto, vi avevo messo in guardia. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha negato al Comune la sospensione dell’efficacia dell’ordinanza con la quale si autorizzava un cavaiolo, Moccia, a continuare ad estrarre con tutte le conseguenze negative per i cittadini. Con grande coraggio, prima la Provincia nel 1996 (quand’era amministrata cioè non dall’attuale maggioranza) poi recentemente il Prefetto Blasco, commissario prefettizio a Caserta, hanno tentato di fermare questo sconcio, questa bruttura, questo cancro per i cittadini casertani. Con più appelli rivolti al sindaco Petteruti facevo presente la necessità che il Comune approfondisse il problema e che si attrezzasse bene al riguardo. Circolavano e circolano infatti molte voci in città ed in provincia sulla contiguità di questa maggioranza al comune e all’ente provincia con alcuni cavaioli, fra i quali appunto lo stesso Moccia; di qui la polemica che si sviluppò ad opera della casa delle libertà sulla nomina dei legali, di qui le voci sulla proprietà da parte del presidente della provincia di una cava, di qui insomma tutto ciò che anche nella parte sana della maggioranza, sia al comune sia alla provincia, si dice ormai non più sottovoce ma con lamentele sempre meno riservate. Il sindaco Petteruti con il presidente De Franciscis continuano imperterriti sulla loro strada. Continuano imperterriti a non cogliere le istanze della città. Continuano imperterriti a non affrontare il problema delle cave a Caserta che è il problema primario, la questione principe della vivibilità addirittura (ma direi della vita) in alcune parti della città e che interessa ovviamente lo stesso sviluppo turistico e, perciò stesso, economico della città e della provincia. Non ci sono in queste due maggioranze verdi, ambientalisti, rifondatori, insomma coloro che più degli altri mostrano di avere a cuore (e tante volte in passato lo hanno dimostrato anche con fatti concreti) l’ambiente e tutto ciò che ad esso è legato?. Purtroppo ci stiamo avviando inesorabilmente ad una nuova rapina della città con una politica scellerata, furfantesca e ladrona che tende a tutelare solo gli interessi del “compare” in dispregio ad ogni elementare senso etico, morale, ma direi quasi civile. Fortunatamente esiste una opposizione attenta, corretta che non manca e non mancherà di usare tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento giuridico per evitare, o almeno ridurre, i tentativi di rapine di ogni specie. (8 ottobre 2006-15:30)

Un po' di politica nazionale e locale

(di Riccardo Ventre, Eurodeputato) - La situazione politica italiana e locale impone alcune considerazioni. Innanzitutto che la Casa delle Libertà sia in via di superamento come alleanza per sfociare in un partito unico di ispirazione europea, in sostanza il P.P.E., è cosa dichiarata dai vari leaders dei partiti che compongono l’attuale alleanza ed è di chiara evidenza che esso costituisce un passo in avanti nella aggregazione di centro destra che è fortemente omogenea sial sul piano ideologico, sia sul piano della sua strutturazione e dei suoi comportamenti, anche con le inevitabili differenziazioni, che guai se non esistessero in una democrazia. Ciò a differenza della variegata e multiforme alleanza di centro sinistra che, anche nei comportamenti, in momenti decisivi come il voto sull’ordinamento giudiziario, mostra quotidianamente, o più volte al giorno, le sue crepe e le sue diversità profonde. Il governo, prima ancora che si formasse, già era in bilico non tanto o non solo per merito della opposizione, ma per malanni profondi esistenti al suo interno. Negare ciò significa negare un’evidenza palmare. La situazione casertana è lo specchio fedele, sia nel centro destra sia nel centro sinistra, di quella appena descritta a livello nazionale. Mai come in questa fase forse F.I., A.N., U.D.C. e il nascente Partito di Follini, in uno con il P.P.E., sono omogenei, più che mai disinteressati a questioni di potere e attenti a svolgere il ruolo di opposizione. Quest’ultima considerazione introduce un ulteriore argomento quello cioè del modo di fare opposizione in provincia ed al comune di Caserta. Sono due modi strategici ed entrambi efficacissimi. Alla provincia infatti i partiti della CDL hanno deciso di lasciare spazio all’azione amministrativa della maggioranza con la conseguenza che l’Ente si è completamente paralizzato per i dissidi interni all’aggregazione che governa, per l’immobilismo del presidente, per la gestione burocratica e assolutistica del direttore generale, che ormai si sostituisce all’azione degli assessori e dei consiglieri, e con l’ulteriore conseguenza che quei pochi atti posti in essere, in più di un anno e mezzo di gestione, sono per lo più al vaglio della Procura della Repubblica, della Procura Distrettuale Antimafia, della Corte dei Conti. Al comune capoluogo invece gli stessi partiti della CDL hanno deciso, stante la diversità di funzione dell’ente, una opposizione incalzante e costruttiva. Il risultato è che il comune stesso, incapace o impossibilitato a porre in essere atti nell’interesse della città, sta tentando in tutti i modi di accontentare i compari, i sodali, i propri amministratori con atti che nemmeno la peggiore prima repubblica ha mai immaginato di fare. L’attenzione quotidiana che ci impegna a contrastare questi atti illegittimi, ed al tempo stesso immorali, ci distoglie, per ora, da un’opposizione di respiro strategico, costretti come siamo ad evitare tentativi di rapine quotidiane del denaro pubblico. Quanto agli assetti, è vero che si sono verificate trasmigrazioni dalla minoranza alla maggioranza, ma, ahimé, il trasformismo e l’andare in aiuto al vincitore sono mali italici e quindi Caserta non è esente. Infatti spessissimo non si è trattato di adesione ad una linea politica (anche perché questa non esiste) ma di volgare compravendita ampiamente denunciata all’opinione pubblica, anche nelle motivazioni “numismatiche” (ossia di soldi) e oggetto, anche queste, di esame della magistratura penale. Atto di coraggio, e che gli elettori apprezzano, è invece il passaggio dalla maggioranza alla minoranza. Un’ultima considerazione, ossia alla nascita del Partito democratico. A me, come peraltro ai grandi politologi italiani anche di sinistra (con ciò non intendo ovviamente compararmi ad essi) appare di tutta evidenza che con la nascita del partito democratico scompare completamente –eccetto la posizione dell’UDEUR- la componente centrista e cattolica del centro sinistra, scompare in altri termini completamente l’idealità e la tradizione democratico cristiana e popolare presente oggi nella Margherita e quindi di centro sinistra non è possibile più parlare ma, correttamente, bisognerà parlare di sinistra tout court. Questo non è un giudizio di valore negativo perché rispetto, ovviamente, culture, idealità, tensioni di militanti in partiti diversi da quello dello schieramento al quale appartengo. E’ tuttavia una situazione di fatto della quale è bene che gli elettori tengano conto. Riccardo Ventre.





Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=7965