CASERTA, VENTRE: 'SFASCIO ACMS E' SPECCHIO DELL'ENTE PROVINCIA'
Data: Sabato, 16 settembre @ 15:37:56 CEST
Argomento: Politica




(di Riccardo Ventre, Eurodeputato, Consigliere Comunale a Caserta) - Lo stato di degrado del trasporto pubblico in provincia di Caserta, ed in particolare dell’ACMS, è lo specchio fedele dell’inesistenza, ormai, dell’Ente Provincia nella nostra terra. Giova fare una premessa imprescindibile per chi, come me, come tutti nella Casa delle Libertà e come anche una parte del centro sinistra, crede nella solidarietà; ossia che il trasporto pubblico (e quando è fatto con certi criteri anche quello privato) costituisce uno strumento indispensabile per il progresso sociale con la conseguenza che non può farsi, relativamente ad esso, una mera comparazione costi-benefici economici. In altri termini per assicurare che anche dal più lontano comune della provincia i cittadini abbiano la possibilità di raggiungere Caserta, pur senza essere possessori di proprio mezzo di trasporto, la Provincia ha un obbligo politico ed etico di mettere a disposizione il denaro sufficiente alla bisogna. Quando costituii l’ACMS, pur essendo una società per azioni, e quindi con una necessità economica di lucrare quanto spendeva, tenuto conto anche qui dell’aspetto sociale del problema, convenni con i sindacati tutti che era opportuno non licenziare nemmeno una unità perché ciò avrebbe significato mettere sul lastrico intere famiglie. Fu avviato un piano di riorganizzazione del trasporto in generale, fu costituito un consiglio di amministrazione nel quale ritenni di chiamare a far parte anche un rappresentante della minoranza (pur non essendovi obbligato) e scelsi per ciò un ottimo amministratore, ossia Antonio Reccia, attuale assessore ai trasporti della Provincia. L’immobilismo regionale, le ferree leggi del mercato, la farraginosità della legislazione e tante altre cose non hanno consentito che tale azienda decollasse nel significato pieno del termine con la conseguenza che sarebbe stato necessario, già da tempo, mettere in essere nuove strategie per garantire l’efficienza e, al tempo stesso, l’economicità. Ciò non è avvenuto e la Provincia ha ignorato totalmente il problema, nonostante le buone intenzioni e la notevole capacità dell’assessore al ramo che si è visto imbrigliato tra lacci e laccioli di spartizione di posti nel ricostituendo consiglio di amministrazione. E il risultato è stato che, con un provvedimento risibile, la Provincia ha nominato dei propri funzionari per un impegno così gravoso che invece richiedeva coraggio, autorevolezza ed autorità per scelte di natura politica e, peggio ancora, dopo che costoro hanno constatato l’impossibilità a proseguire e se ne sono andati, la Provincia ha lasciato le cose così come stavano ignorando che c’erano circa 900.000 cittadini e circa 700 dipendenti in attesa di provvedimenti seri. I lavoratori dell’ACMS così sono stati considerati come “carne da macello” con aventi diritto a conoscere il proprio futuro lavorativo e perciò stesso il destino proprio e delle proprie famiglie. Bene ha fatto quindi la Casa delle Libertà a chiedere la riunione di un consiglio provinciale specifico sull’argomento. L’auspicio è che l’assessore Reccia riesca a prevalere sull’immobilismo dell’Ente Provincia ed insieme a tutto il consiglio possa far assumere quelle responsabilità di cui il problema necessita. (16 settembre 2006-15:35)





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