GLI AMMINISTRATORI E LA CASERTANITA'...PERDUTA: IL CASO SANT'ANTIDA
Data: Domenica, 10 settembre @ 16:17:59 CEST
Argomento: Enti e Comuni




(di Riccardo Ventre, Eurodeputato, Consigliere Comunale a Caserta) - Caserta - Continua lo smantellamento della storia, della cultura e della tradizione di Caserta. E’ di ieri la notizia che una parte del glorioso Istituto S. Antida sarebbe destinato al pur necessario centro di occupabilità femminile del comune. Dopo il caso del circolo sociale sfrattato dalla provincia, dopo il consentire la vendita a privati, peraltro amministratori comunali di maggioranza, di una parte della storia della città, e perchè no della destinazione a centro commerciale di S. Agostino (non abbiamo mai avuto remore ad ammettere come sbagliata nonostante sia stata fatta dalla precedente amministrazione), oggi S. Antida, altro pezzo della nostra storia. Il tutto avviene ad opera di amministrazioni che hanno fatto del richiamo alla casertanità l’essenza centrale del loro programma elettorale; il tutto da amministratori che avevano attaccato la vecchia amministrazione su questi temi. Oggi continuano ad addossare la colpa, in alcuni dei citati casi, al sindaco Falco. Tale comportamento, ossia il trincerarsi dietro delibere della vecchia amministrazione, è solo ipocrita. Infatti ben possono gli attuali amministratori comportarsi secondo quanto promesso in campagna elettorale, modificando delibere già eventualmente adottate, così come del resto hanno modificato delibere che hanno ritenuto dover cambiare quando ciò ha fatto loro comodo. Io, che pur sono esponente di un partito, ho sempre valutato liberamente le cose, apprezzando o condannando, anche l’amministrazione della mia parte politica. Ed in uno dei casi in cui ho preso le distanze, come nel caso del S. Agostino, era proprio perché la storia di una comunità va sempre tutelata indipendentemente da chi in quel momento ha il potere di decidere. Oggi è stato preso di mira l’Istituto S. Antida che così non potrà destinare nuove aule all’ampliamento della scuola. Un plauso, ancora un volta, ad Anna Giordano, così come ad altri amici, fedeli custodi della tradizione, per aver sollevato il problema. Lo snaturamento degli edifici rappresentativi della tradizione è snaturamento della nostra stessa vita individuale e collettiva. Anche a voler prescindere dalle condivisibili osservazioni dell’amica Prof.ssa Giordano secondo cui “con l’arrivo del Cof non viene rispettato il lascito testamentario del donatore” dello stabile, Francesco De Dominicis, noi riteniamo che come uomini, prima ancora che come politici o rappresentanti di questo o quell’altro schieramento, abbiamo il dovere di conservare, migliorandolo, il patrimonio che i nostri padri ci hanno lasciato. In un mondo che cambia con una rapidità incredibile l’unico ancoraggio certo è quello alle radici di ogni tipo (storia, tradizione, struttura urbana, dialetto, perfino la preghiera popolare a volte deturpante la lingua latina ). Un appello quindi a coloro che la casertanità non la reclamano nelle campagne elettorali per prendere voti, a tutti coloro che, nati o non nati a Caserta, la sentono come valore irrinunciabile, affinché questo bene si autenticamente tutelato. (10 settembre 2006-16:15)





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