CIRCOLO SOCIALE, VENTRE: 'ATTI AMMINISTRATIVI DIVERSI DA AZIONI POLITICHE'
Data: Venerdì, 25 agosto @ 13:11:29 CEST
Argomento: Enti e Comuni




(di Riccardo Ventre, Eurodeputato) - Pare che per certa pseudosinistra la mistificazione della realtà sia una professione che, stando ai risultati elettorali conseguiti negli ultimi tempi, frutti anche bene. Chi ne va di mezzo sono i poveri cittadini che, in perfetta buona fede, hanno creduto alle falsità. L’ultima fandonia l’abbiamo letta a proposito dell’ormai tristemente famoso sfratto al circolo Sociale. In merito a questa vicenda è stato detto, in una nota ufficiale della provincia, che sarei stato io e la mia amministrazione a dare lo sfratto per gli attuali locali al circolo sociale ed a riprova di ciò viene indicata una determinazione di “sfratto per morosità” adottata dall’allora direttore generale sulla base di un parere dell’avvocatura dell’Ente. Orbene è di tutta evidenza, e gli attuali amministratori della provincia dovrebbero pur saperlo, che vanno distinte le azioni politiche dagli atti amministrativi e di gestione, questi ultimi attribuiti dalla vigente normativa alla dirigenza tecnica. Da questo punto di vista quindi il direttore generale e l‘avvocatura, stante la morosità del circolo, avevano l’obbligo, come atto dovuto, di adottare una determinazione di sfratto. Cosa profondamente diversa è invece la volontà politica di trovare delle soluzioni che contemperino il rispetto della legge con degli obiettivi da raggiungere; nel caso di specie, il non incorrere nelle sanzioni per chi produce danno all’ente che amministra ed il rispetto per la tradizione e la storia della città di Caserta che, in quegli specifici locali, ha sviluppato per tantissimi decenni l’attività sociale di un luogo d’incontro, di discussione e di sviluppo civile della città . E’ proprio questo ciò che l’amministrazione da me presieduta ha fatto tant’è che ad oggi il circolo è ancora in quei locali. Diverso è invece l’obiettivo che si pone l’attuale amministrazione ossia quello di utilizzare quei locali ad altri fini. Allora in questo caso bisogna avere il coraggio della responsabilità delle proprie azioni e dire che questo è l’obiettivo che si vuole raggiungere. Ed invero la prova più evidente di ciò sta proprio nel fatto che nel comunicato di cui trattasi è detto che la soluzione si è trovata spostando il circolo ai piani superiori, ossia snaturandolo e snaturando così una parte della storia della città. Allora io chiedo a quella parte di amministratori che ciò ha fatto, o che sta facendo, ed ai cittadini di buon senso, che differenza giuridica passa tra il mantenere il circolo negli attuali locali, conservando così quella storia di Caserta alla quale prima facevo riferimento, o invece spostarlo, ovvero snaturandolo, ai piani superiori. Sul piano giuridico la situazione è perfettamente identica e quindi la volontà politica che ne viene in essere, ossia quella di utilizzare quei locali demagogicamente per altre finalità. Se questo è, lui ce lo dica esattamente, senza mezzi termini, senza sotterfugi, com’è giusto e doveroso che sia la parola di coloro che hanno avuto il consenso della gente. Tutto il resto è solo mistificazione della verità e tentativo di inganno alla gente. (25 agosto 2006-13:10)





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