CULTURA: A CANCELLO ED ARNONE INTERESSANTE PROGETTO SUI LUOGHI DELLA LETTURA
Data: Mercoledì, 23 agosto @ 18:03:30 CEST
Argomento: Enti e Comuni




Cancello ed Arnone (Caserta) - Ottobre, piovono libri: I luoghi della lettura, questo lo slogan definitivo scelto per la campagna che l’Istituto per il Libro promuove per ottobre come “mese della lettura”. L’Istituto per il Libro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’agenzia che collabora all’attività organizzativa, Ex Libris, hanno recentemente informato il dottor Pasqualino Emerito, primo cittadino del Comune di Cancello ed Arnone, che l’iniziativa segnalata dall’Ente è entrata a far parte del vasto repertorio di eventi che si intende valorizzare e comunicare nel suo insieme, al fine di testimoniare il grande lavoro condotto sul territorio da quanti lavorano, con modalità diverse, per la promozione della lettura. In particolare, l’agenzia organizzativa Ex Libris, sta procedendo alla realizzazione di un pieghevole stampato sul quale verranno riportate tutte le manifestazioni e le iniziative inclusi nel progetto con le informazioni sintetiche. Il pieghevole in quattro colori sarà poi stampato con una tiratura di 150.000 copie che saranno distribuite tra gli enti organizzatori delle diverse proposte, insieme alle locandine della manifestazione e ad eventuali altri materiali promozionali. L’evento in oggetto, promosso dall’Istituto per il Libro in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle Province d’Italia e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, si preannuncia un grandissimo successo ed il Comune di Cancello ed Arnone è stato ben lieto di aderire, avanzando l’iniziativa dal titolo: “Crescere con i libri”; in effetti si vuole affrontare il problema giovanile, ossia i rapporti dei giovani con la famiglia, con gli amici, con l’ambiente, i loro desideri, le loro aspettative dalla vita, i disagi, le immancabili malinconie, il dolore di fronte alla mostruosità di alcuni avvenimenti che ti possono colpire all’improvviso, nella quotidianità della vita. A questo proposito ci si chiede quale possa essere l’atteggiamento giusto: forse sarebbe meglio tacere? Continuare a vivere come se non fossero accaduti fatti inspiegabili, inattesi, ingiusti? Far finta di essere sereni come il nostro fiume Volturno che lentamente scorre verso il mare? Evitare di affrontare argomenti che possano essere causa di un immane dolore? Ebbene si, si potrebbe anche fare in questo modo, ma sarebbe sbagliato perché il dolore c’è, rimane vivo dentro di noi e non esternarlo significa solo acutizzarlo. Per mettere a fuoco tutta questa problematica si è pensato di svolgere il nostro progetto, che si realizzerà domenica 15 ottobre 2006, presso la Sala Conferenze del Centro Servizi di via Settembrini, suddividendolo in due momenti molto importanti. In mattinata ci sarà la proiezione del film di Nanni Moretti “La Stanza del Figlio” che, come ben sappiamo, tratta di una famiglia improvvisamente immersa in un dramma terribile, la morte del figlio adolescente. Una situazione talmente dolorosa che anziché unire la famiglia nel dolore, la divide perché ogni componente della stessa vuole vivere l’immane dolore a proprio modo. Eppure dopo tanta sofferenza, alla fine si intravede uno spiraglio di normalità. Chissà che questo possa essere anche per i nostri ragazzi un modo per superare il dolore, o meglio la perdita di due carissimi amici. Dopo la proiezione del film ed un breve dibattito, insieme a persone altamente qualificate, ci sarà un intervallo per il pranzo, a cui tutti i partecipanti possono partecipare, previo avviso segnalato nella prima mattinata. I lavori riprenderanno intorno alle ore 15,00 con la lettura ed il commento di alcune pagine del libro di Massimo e Niccolò Ammaniti “Nel nome del figlio”; l’adolescenza raccontata da un padre e da un figlio. Una voce, quella del figlio, racconta le emozioni di un’età agitata da mutamenti sconvolgenti e da radicali incertezze. Il corpo subisce strane metamorfosi, i genitori si trasfigurano in orchi minacciosi. A questi sentimenti risponde in controcanto l’altra voce, quella del padre, che commenta con la comprensione di chi, superata da tempo la prova della giovinezza, grazie ai ricordi sa riconoscere le eterne difficoltà del passaggio all’età adulta, pur ammettendo sinceramente la fragilità ed i dubbi del genitore. Infine, in questo contesto, come non menzionare “padre padrone” di Gavino Ledda: pastore analfabeta sulle montagne sarde sino a 20 anni e poi professore di glottologia all’università di Cagliari. Come non menzionare il suo clamoroso caso dal punto di vista umano e nello stesso tempo la rivelazione di un fatto emblematico: la conquista della parola come arma per rompere il silenzio e la passività della sottomissione. Con l’occasione, il Sindaco Emerito invita i cittadini, soprattutto i giovani, a partecipare a questa interessantissima manifestazione, augurando buona lettura a tutti. (23 agosto 2006-18:00)





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