VACANZE, ODISSEA DI GIOVANI CAMPANI AL CAMPING PARK ADRIANO DI RAVENNA
Data: Domenica, 20 agosto @ 15:11:33 CEST
Argomento: Lettere in Redazione




Da sempre la riviera adriatica è la meta ambita da tutti i giovani, per la vita notturna e per le numerose attrattive che offre. Discoteche all’aperto allestite su spiagge immense, gente che gira sempre in bici, strade gremite ad ogni ora, rendono quasi difficile distinguere il giorno dalla notte. Quest’estate un gruppo di ragazzi di Aversa, città normanna a metà strada tra Napoli e Caserta, ha deciso di andare in vacanza a Punta Marina Terme, una località poco distante da Ravenna, trovando disponibilità al Camping Park Adriano, il quattro stelle di Ravenna. Lo scopo principale di questa vacanza era quello di allontanarsi per un po’ dallo stile di vita e dal caos della vita del Mezzogiorno d’Italia. Non poteva che far piacere la consapevolezza che lì indossare il casco in moto e allacciare la cintura in auto sono regole che vanno rispettate, al contrario dello scenario che si presenta in modo particolare nelle città campane in cui queste norme trovano per lo più applicazione solo su carta, anche e soprattutto perché i controlli da parte delle forze dell’ordine sono sporadici e occasionali. Questi ed altri aspetti positivi sono stati sin da subito notati e apprezzati dai ragazzi aversani, ma sin dal primo momento è stato preso tristemente atto di una serie di atteggiamenti diffamatori e a dir poco denigratori da parte di qualche ospite e della direzione del campeggio che hanno lasciato i ragazzi sbigottiti. Il primo fra tutti si è verificato proprio il primo giorno, quello della signora che da un bungalow si è mostrata lieta di non avere come vicini i ragazzi campani chiudendo loro la porta in faccia. A seguire, quello di vedersi ritirato e poi riconsegnato il pass dell’auto perché sospettati di non aver rispettato il limite di 5 all’ora all’interno del campeggio, cosa assurda in quanto è quasi impossibile mantenersi a quel limite in auto. E i ragazzi l’hanno fatto notare allo staff del campeggio, ammettendo, onestamente, di andare a non più di 10 all’ora. Senza dubbio, però, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’incursione mattutina del direttore del villaggio che è piombato alle 8.30 nel bungalow dei ragazzi accusandoli con forza di aver scassinato la porta del proprio bungalow e che si sarebbe rifatto sulla loro cauzione. Ciò che il direttore non sapeva è che quella porta era stata già rotta da precedenti inquilini e a confermarlo è stato un onesto ragazzo dello staff che, assumendosi la responsabilità di aver dimenticato di riferire sin da subito la faccenda in direzione, ha ribadito al direttore che non erano stati quei ragazzi. E i giovani aversani volevano farlo presente di persona al direttore che però aveva preferito rinchiudersi in ufficio, adducendo a motivo che era impegnato con delle telefonate. I ragazzi non si sono persi d’animo e non hanno mancato durante la loro permanenza di mostrare e far presente al direttore del villaggio che, anche se qualcuno nel villaggio glielo aveva forse lasciato pensare solo perché si trattava di ragazzi napoletani, non stava avendo a che fare con gentaglia, ma con persone qualificate, oneste, studenti universitari, tra cui un laureato, quasi tutti scout, che quindi ben conoscono le regole del corretto vivere civile. L’impressione che hanno avuto i ragazzi è stata proprio quella di essere mal visti soltanto perché un gruppo di giovani provenienti da Napoli, quasi sia un marchio infamante. E a confermare questo modo di vedere di parte della gente di quel posto è stata un’anziana signora di Afragola che soggiorna in quel villaggio ormai da quasi trent’anni. Morale della storia, chi aveva capito di aver sbagliato si è presentato di persona ai ragazzi l’ultimo giorno della loro permanenza: con una visita inaspettata e imprevista il direttore è tornato al bungalow dei ragazzi scusandosi e riconoscendo come tutto fosse stato risolto. Per la serie “non si faccia di tutta l’erba un fascio”, i ragazzi sono stati ben visti, durante la loro vacanza, da numerosi turisti del villaggio, italiani e stranieri, in particolar modo francesi, e persino dallo staff dell’animazione che non ha mancato di ringraziare i ragazzi per aver portato un po’ di musica partenopea in Emilia Romagna.(Paolo Esposito, Caserta) (20 agosto 2006-15:10)





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