CASERTA, ECONOMIA IN CRISI: PER PIROZZI (EX CGIL) CENSURATE PAROLE VESCOVO
Data: Venerdì, 28 luglio @ 08:56:33 CEST
Argomento: Economia




"La provincia di Caserta non rischia una drammatica marginalità sociale, è già una marginalità sociale il cui lento declino è iniziato circa 20 anni fa ed adesso siamo all'apice di un processo di desertificazione produttiva, di disoccupazione, di inquinamento da rifiuti tossici e nocivi nelle zone a Sud della città e quel che più è grave da una presenza massiccia della malavita organizzata." Lo afferma l'ex segretario regionale della Cgil Raffaele Pirozzi. Che prosegue: "Basta rappresentare qualche dato economico e sociale per supportare queste affermazioni: La provincia di Caserta contribuisce con l'0,94% al PIL Nazionale negli anni '80 vi era un contributo di 2,24% al PIL Nazionale . Le esportazioni sono oggi l' 0,94% e negli anni '80 erano il 23,3%; In 15 anni gli addetti –nella grande impresa –sono più che dimezzati ed ora la provincia di Caserta è la II° d'Italia per lavoro sommerso. Le attività produttive e le aziende che avevano la testa strategica a Caserta nei settori chimico, meccanico ed elettronico non esistono più. L'area a Sud di Caserta e cioè Castelvolturno, Santa Maria la Fossa, Casal di Principe e Villa Literno ha una mortalità superiore alla media nazionale per patologie tumorali . L'indagine della Confesercenti ha dimostrato che a Caserta esiste una malavita capillarmente organizzata ed interi settori produttivi sono in mano a loro. In questo quadro le aziende chiudono o falliscono e si trasferiscono al Nord del nostro Paese oppure nei paesi dell'Est ora facenti parte della Comunità Europea, paesi nei quali esiste una Pubblica Amministrazione funzionante. Non vi è bisogno solo di una politica del lavoro, è necessario attuare una politica della spesa pubblica efficiente e produttiva, progetti adeguati ,controllo ed uso oculato del territorio. Bisogna voltare pagina ed alla svelta: -Progettare percorsi storici, rete turistica, Accoglienza e Trasporti per realizzare il "Turismo Produttivo"; -Aumentare l'efficienza degli Enti locali per una politica territoriale rispettosa dell'ambiente e larga parte con infrastrutture materiali ed immateriali; -Passare dalla grande impresa alla piccola e media con adeguate politiche di accompagnamento; -Una poltica industriale complessa ma allo stesso tempo leggera e flessibile con investimenti pubblici in settori che manifestano segni di dinamismo; -Difendere i terreni agricoli dall'assalto della speculazione per costruire un rapporto agricolo - industriale; -Formare una " rete di impresa" potenziando le" reti di relazioni" di sub-fornitura industriale, scambi scientifici, ricerca applicata alla produzione ; -Controllare la spesa pubblica evitando sprechi ; Aumentare l'efficienza dei progetti; Impegnare tutti i soggetti deputati e rappresentanti , ognuno nella propria autonomia, ad elaborare una proposta globale di sviluppo e dell'occupazione di Caserta per offrire una prospettiva di speranza ai giovani ed alle donne come giustamente afferma il Vescovo Nogaro. La vicenda dei lavoratori dell'IXFIN è solo l'ultima , in ordine di tempo, di una crisi che è iniziata negli anni '80, ed è giunto il momento per tutti di cambiare atteggiamento. Il Vescovo ha ragione ed io mi schiero con Lui. E da rilevare la "censura" sulle cose dette dal Vescovo da parte di un grande giornale del Mezzogiorno .Questo perché il Comunicato stampa del Vescovo è diverso da quello pubblicato dal grande giornale : è' scomparsa tutta la parte di richiamo ai rappresentanti delle Istituzioni. Perché?" (28 luglio 2006-08:55)





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