CLAN CASALESI: STRANGOLATI E GETTATI IN UN POZZO. SCOPERTI ASSASSINI
Data: Mercoledì, 12 luglio @ 08:06:39 CEST
Argomento: Cronaca




La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e' riuscita a fare piena luce sulla scomparsa di Giuseppe Puca e Domenico Guerra, vittime della lupara bianca nel 1994. Accusati, a vario titolo, del duplice omicidio e destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere quattro pregiudicati, tutti in carcere per altri reati e ritenuti,all'epoca dei fatti, affiliati al clan camorristico dei "casalesi", operante nel casertano, nel basso Lazio e con collegamenti con altri gruppi criminali italiani. I provvedimenti sono stati notificati ai quattro, Domenico Bidognetti, cugino di uno dei capi dell'organizzazione, Francesco Bidognetti, detto "cicciotte e mezanotte", Salvatore Cantiello, detto "carusielle", Antimo Ranucci, e Giuseppe Dell'Aversano. Ritenuto il capo dell'omonimo clan operante nell'area di Sant'Antimo, Puca, affiliato all'omonimo clan operante nel comprensorio di Giugliano e contrapposto all'organizzazione dei "Mallardo", secondo le risultanze delle indagini, furono attirati con uno stratagemma nell'abitazione del collaboratore di giustizia, Luigi Diana, a Casal di Principe, dove furono strangolati con una corda e, poi, trasportati in aperta campagna e nascosti in un pozzo. I loro cadaveri non sono, però, mai stati trovati perché, è spiegato in una nota della Procura della Repubblica di Napoli, nei giorni successivi al duplice omicidio, gli stessi autori mutarono lo stato dei luoghi, eliminando il pozzo ed altri manufatti. Nella nota a firma del procuratore aggiunto, Franco Roberti, é spiegato anche che dalle indagini ed dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia è emerso che l'uccisione di Puca e Guerra fu decisa dai vertici della potente organizzazione camorristica dei Casalesi per favorire l'egemonia del clan Ranucci, a sant'Antimo e del clan Mallardo, nella zona di Giugliano, in cambio dell'eliminazione di Giuseppe Quadrano. Quest'ultimo, ritenuto il capo di una fazione scissionista dei "Casalesi" e protagonista di una sanguinosa faida protrattasi per molti in anni in provincia di Caserta, è diventato da alcuni anni collaboratore di giustizia.(11 luglio 2006-23:59)





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