OBBLIGATA A PROSTITUIRSI DOPO ABORTO: LA STORIA DI ISABEL, 21enne ALBANESE
Data: Venerdì, 10 ottobre @ 19:36:33 CEST
Argomento: Cronaca




Una 21enne albanese ha dovuto prostituirsi persino poche ore dopo essere stata costretta ad abortire. La circostanza è emersa nel quadro dell'operazione Vie Libere svolta dalla polizia di Caserta, che ha arrestato, tra gli altri, anche un immigrato albanese di 25 anni, privo del permesso di soggiorno ma da tempo residente nel Casertano. L'uomo è accusato di associazione per delinquere, induzione e sfruttamento della prostituzione, minacce e lesioni insieme ad alcuni connazionali ancora da identificare. L'albanese è ritenuto l'esponente di una organizazzione che favoriva l'ingresso in Italia di giovenissime connazionali per avviarle alla prostituzione. Gli inquirenti hanno accertato violenze, minacce e maltrattamenti ai danni delle ragazze, una delle quali ha raccontato di essere stata costretta a prostituirsi anche poche ore dopo aver abortito. Nel corso dell'operazione, i poliziotti hanno arrestato tre immigrati rumeni alloggiati in campi nomadi della provincia di Napoli, con l'accusa di maltrattamenti e violenza privata nei confronti di bambini costretti a chiedere l'elemosima ai semafori della città di Caserta. I tre arrestati provengono tutti dalla città rumena di Calarsi. Attraverso foto e filmati realizzati dalla Digos del capoluogo casertano, è stato accertato che i bambini dovevano consegnare subito i soldi agli adulti nascosti nei pressi dei semafori. La storia di Isabel, nome di fantasia, è stata raccontata dal dirigente della Squadra Mobile di Caserta, Olimpia Abbate a margine della conferenza stampa sulla operazione Vie Libere che in provincia di Caserta si è conclusa con 54 arresti. "Una storia di prostituzione come tante, purtroppo- ha spiegato la Abbate- ma ancora più crudele. Non solo la ragazza era stata costretta a prostituirsi per lungo tempo e a consegnare gli incassi al suo aguzzino, ma una volta accortasi di essere incinta ha dovuto interrompere la gravidanza, e poche ore dopo l'intervento, con minacce e violenze, è stata di nuovo portata in strada". "La ventenne - ha aggiunto - era arrivata in Italia proveniente dalla Germania dove, grazie a documenti falsi forniti da quello che sarebbe successivamente divenuto il suo aguzzino, aveva ottenuto il visto d'ingresso. Una volta nel Casertano, dove pensava di trovare un'occupazione, così come le era stato promesso in Albania, la ragazza era stata costretta, con minacce e maltrattamenti a prostituirsi. Poi Isabel si è accorta di essere incinta. Inutile è risultato ogni tentativo di proseguire la gravidanza. Glielo hanno impedito accompagnandola prima in ospedale e dopo alcune ore in un viottolo di campagna, alla periferia di Marcianise, per continuare la sua attività. Dopo qualche giorno, però, la giovane ha trovato la forza di denunciare alla polizia il suo 'carnefice', ormai esasperata dai troppi soprusi subiti. L'albanese è stato arrestato, ed Isabel é rientrata in Albania dove ha potuto riabbracciare il figlioletto di poco più di un anno, che aveva affidato ai genitori".





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