ARRESTATI A CASERTA ROMENI ACCUSATI DI OMICIDIO OMOSEX A ROMA
Data: Sabato, 14 gennaio @ 19:03:22 CET
Argomento: Cronaca




Gravitavano nell'ambiente della prostituzione maschile i due fratelli romeni arrestati questa mattina dagli agenti della quarta sezione della Squadra mobile della capitale per l'omicidio di L.L., il cameriere di 49 anni, di origine sarda, trovato morto ieri nella sua abitazione in via dei Castani, a Centocelle. I due, di 16 e 22 anni, dovranno ora rispondere di omicidio volontario. Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, i due si erano recati nell'appartamento del cameriere, che conoscevano e frequentavano già da qualche tempo, nel pomeriggio di giovedì scorso e al termine di un rapporto sessuale con lui sarebbe scaturita la violenta lite che ha poi portato alla morte del cameriere. La vittima, infatti, si sarebbe rifiutata di pagare la cifra pattuita, ovvero 100 euro, dando agli stranieri soltanto 35 euro. Il rifiuto di pagare quanto stabilito in precedenza ha scatenato l'ira dei fratelli che hanno cominciato a malmenare selvaggiamente l'uomo sbattendogli la testa contro il muro. Sarebbero poi fuggiti. Soltanto ieri i romeni avrebbero scoperto di aver ucciso il cameriere sardo e hanno così preparato la loro fuga. Grazie a indagini degli investigatori, diretti da Dania Manti, nell'ambiente dell'omosessualità e attraverso un'amico della vittima, italiano, coetaneo e conoscente anch'egli dei romeni, gli agenti della mobile sono risaliti ai fratelli riconoscendoli come responsabili del delitto. I due sono stati fermati intorno alle 4 di questa mattina alla stazione ferroviaria di Caserta. I fratelli infatti avevano preso un treno dalla stazione romana di Termini alle 23,38 di ieri sera per recarsi a Reggio Calabria dove avevano conoscenti. Gli investigatori non trovando i due nell'appartamento del minorenne nel quartiere Appio avevano intuito la loro fuga e così hanno perlustrato per tutta la notte scorsa le stazioni ferroviarie romane inviando anche un equipaggio sull'autostrada diretta verso il sud d'Italia. Bloccati, entrambi hanno confessato l'omicidio dopo qualche attimo di esitazione, e il fratello più piccolo ha anche detto di aver lavato le sue scarpe da ginnastica sporche del sangue della vittima. Il sedicenne è ora ascoltato dalla Pm Passannanti della procura dei minori mentre il ventiduenne dal Pm Fava. Il fratello minore è a Roma da circa un anno mentre l'altro vive stabilmente a Reggio Calabria e da circa 3 mesi si recava spesso nella capitale.(14 gennaio 2006-19:03)





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