AZZANNATA DA PIT-BULL E RICOVERATA A MADDALONI: CANE UCCISO
Data: Mercoledì, 10 settembre @ 23:43:32 CEST
Argomento: Cronaca




Il pianto e il terrore negli occhi di una giovane di 24 anni, la corsa disperata del fidanzato e dei suoi colleghi di lavoro dalla vicina fabbrica per ingaggiare un furioso combattimento con un animale feroce, la rabbia degli abitanti di una zona 'dimenticata' dove a portare il terrore sono ora i grossi cani abbandonati: così Pezzalunga, una frazione alla periferia di Acerra, ha vissuto in dieci minuti di terrore le sequenze di un'ennesima aggressione da parte di un pitbull. E' l'ora di pranzo: Luigia De Lucia, una giovane bruna di 24 anni, apre il cancello dell'abitazione della suocera. Con lei i rapporti si sono rinsaldati ancor di più dopo la morte repentina del papà di Luigia, Domenico, un mese fa, per infarto. La ragazza prende alcune bollette dalla buca della posta per portarle in casa. Si volta e si trova davanti una femmina di pitbull. In pochi secondi, senza alcun motivo, il grosso cane le si avventa addosso. E' il dramma. La paura soffoca la ragazza: "Mi ha stretto forte - ha avuto poi la fortuna di raccontare dopo l'episodio - prima il ginocchio, poi una caviglia. Non mollava la presa, sembrava ce l'avesse con me". La giovane teme il peggio: "Ho visto il volto di mio padre, ho pensato di morire anch'io". Momenti terribili. L'unica cosa possibile in quel momento era cercare di divincolarsi e urlare, quanto più forte possibile. Luigia riesce a togliere il ginocchio dalla bocca del cane che però l'afferra per la caviglia. Lei è senza forze. Ma continua a urlare, senza fermarsi. Proprio alle spalle dell'abitazione si trova una piccola fabbrica di profilati metallici, la Sidermar. Vi lavorano Giuseppe Iozza, un operaio di 30 anni da tre mesi fidanzato con la ragazza, e altri amici. Richiamati dalle urla scavalcano il cancello dell'azienda e si precipitano sul posto. Inizia un combattimento furioso. Giuseppe cerca di aprire la bocca del cane ma è come mettere le mani in una morsa. L'operaio inizia a colpirlo a pugni. I suoi compagni prendono una mazza di legno e colpiscono. Lo fanno pieni di rabbia ma anche di paura. Temono di non riuscire a salvare Luigia che nel frattempo continua a essere bloccata dalla presa del cane. Gli operai colpiscono più che possono, senza fermarsi. Il cane sembra non voler mollare la presa, poi inizia a cedere. Alla fine resta a terra, morto. E' l'epilogo di dieci minuti di terrore. Luigia scoppia in un pianto dirotto, liberatorio. E' sanguinante. Viene subito trasportata in ospedale a Maddaloni . Qui le applicano dieci punti di sutura alla gamba sinistra. La ragazza, medicata, torna a casa. Racconta con sofferenza la sua terribile avventura. Sul posto, richiamata dalla presenza di polizia e curiosi fuori all'abitazione, arriva anche la mamma. Quando alcune parenti le spiegano quello che èsuccesso inizia a imprecare. "Questo è un paese maledetto" e piange. Anche Giuseppe, il fidanzato, impreca. Nel combattimento è rimasto ferito ad una mano, la sinistra. Chi vive a Pezzalunga non sa più come fare. Gli abitanti della zona denunciano il degrado del territorio. "Vengono da noi - dicono in coro un anziano e due giovani - solo per prendersi i voti in campagna elettorale". Quel cane forse era stato abbandonato: al collo aveva una catena spezzata. Ma qui non si stupiscono. Una zia di Luigia, Maria Rosaria, riferisce del tentativo di aggressione subito a poche centinaia di metri da questo posto dalla figlia solo tre mesi fa. Il fratello di Giuseppe, Antonio, insieme con altri giovani del posto denunciano che sono sempre più frequenti gli abbandoni di cani nella zona. "Qui - spiega - siamo dimenticati da tutti. In tanti arrivano qui con l'automobile, aprono il cofano e scaricano questi animali". Tutti chiedono provvedimenti decisi, contro i pitbull ma soprattutto contro i padroni, in particolare quelli che li abbandonano. Negli ultimi tempi, sottolineano gli abitanti della zona, il fenomeno è in aumento, probabilmente a causa degli episodi che hanno visto protagonisti negativi i pitbull. A terra, nel sangue, resta quel cane senza nome e che ha aggredito una ragazza per chissà quale motivo. Forse, in questa vicenda, anche lui è vittima di qualcuno.







Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=443