CANCELLO ARNONE (CASERTA), CONSULTA SINDACI. DE FRANCISCIS RISPONDE AD AMBROSCA
Data: Venerdì, 06 maggio @ 18:37:47 CEST
Argomento: Enti e Comuni




Una consulta dei sindaci della provincia e della regione per avviare e rendere concreto lo spirito della concertazione, questa la proposta della quale è fautore il sindaco del Comune di Cancello Arnone, avvocato Raffaele Ambrosca, che qualche giorno fa, con due distinte note, si è rivolto al presidente della Provincia di Caserta, Onorevole De Franciscis e al Governatore della Regione Campania, onorevole Bassolino. Pronta la risposta da parte dell’Onorevole Alessandro De Franciscis, che nel ringraziare sinceramente per i voti augurali fattigli pervenire e che, come lui stesso dice, ha particolarmente apprezzato, precisa di condividere appieno il contenuto della nota del sindaco, per cui è sua ferma intenzione provvedere alla convocazione della Consulta dei Sindaci. Peraltro, essa risulterebbe già istituita, essendo prevista dall’articolo 54 del vigente Statuto Provinciale. Il Presidente della Provincia chiede solo di pazientare perché, egli dice, nessuno meglio di lei può comprenderle avendole conosciute, le difficoltà derivanti dallo espletamento dei primi adempimenti connessi alla carica alla quale il corpo elettorale ha inteso destinarmi, per cui non appena, pienamente, a regime, provvederò alla convocazione della Consulta dei Sindaci. Per il momento soddisfatto il primo cittadino di Cancello Arnone, rimane in attesa di attuazione della sua richiesta, perché come egli ribadisce tale organo rappresenta un essenziale strumento di ascolto e, all’occorrenza, di concertazione, volto a monitorare, senza soluzione di continuità, il territorio. Sono convinto, egli continua, che in questo modo si eviteranno situazioni imbarazzanti, laddove, inavvertitamente, l’Ente locale dispone, in esatta dissonanza con le scelte programmatiche della Regione o della Provincia; materie quali l’urbanistica, i trasporti, le infrastrutture, l’assistenza per i meno abbienti, la scuola (per la parte di specifica competenza) sono solo alcuni degli esempi di come necessaria si profila la collaborazione dei comuni in un momento nel quale dilaga l’immanenza della devoluzione.





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