CASERTA, TRAFFICO DI DROGA TRA LITORALE E NEW YORK. IN MANETTE NAPOLETANO
Data: Venerdì, 18 febbraio @ 20:53:55 CET
Argomento: Cronaca




Un milione e 85mila euro, un terreno ed un villa a tre piani, un garage a Casoria e tre automobili, una Golf, una Smart, una Mercedes ed uno scooter sono stati sequestrati dai Carabinieri del Comando provinciale di Caserta, a Aldo Scarpato, impiegato dell'Università di Napoli, di 45 anni, originario di Napoli, ma residente a Pinetamare, sul litorale casertano, con precedenti per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Scarpato, in particolare, è ritenuto dagli investigatori uno dei punti di riferimento a Napoli dello smercio della cocaina; in particolare - è spiegato in una nota - Scarpato avrebbe finanziato l'acquisto di ingenti partite di sostanza stupefacente delle quali curava, poi, anche lo smercio. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, ai sensi della legge antimafia. Nei confronti di Scarpato è stata anche adottata la misura della sorveglianza speciale. L'operazione che ha portato all'emissione del sequestro di beni, era cominciata l'8 febbraio scorso quando i Carabinieri effettuarono una perquisizione nell'abitazione di Aldo Scarpato, una lussuosa villetta su tre livelli, ben arredata, e trovarono, abilmente nascosti in vari punti dell'edificio banconote di vario taglio per un importo di 1.086.340 euro, delle quali non ha saputo giustificare la provenienza. Dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, Maria Di Mauro è emerso, tra l'altro, che Scarpato, è stato coinvolto in vicende legate al traffico di stupefacenti tra New York e l'Italia e ha mantenuto contatti con la 'Ndrangheta calabrese e la camorra napoletana per lo smercio della droga. Dopo una condanna a nove anni, per traffico di stupefacenti, aveva ottenuto in appello l'assoluzione con formula dubitativa, ma dagli atti emerge il suo ruolo di rilievo nel mondo del traffico degli stupefacenti. La Squadra Mobile di Napoli lo denunciò nel 1999 per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e sono documentati contatti con affiliati ai clan Giuliano di Forcella, Limmelli Vangone di Torre Annunziata, Di Lauro di Secondigliano e la "famiglia" Rizzo, del Rione Traiano.





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