CASERTA, UCCISO PER DIFENDERE MERCEDES: SI CERCA LADRO
Data: Sabato, 30 ottobre @ 09:44:47 CEST
Argomento: Cronaca




Ancora senza esito le ricerche del ladro che ieri nel Casertano ha provocato la morte di Domenico Fierro di 47 anni, trascinato per alcune centinaia di metri mentre era aggrappato alla sua auto nel tentativo di sventare il furto. La polizia ha concentrato nella provincia di Napoli, in particolare tra Caivano, Cardito ed Acerra, le ricerche della Mercedes 200 rubata al funzionario delle Poste. L'episodio, che ha destato rabbia e commozione nel Casertano e a Rotondi, in provincia di Avellino, il comune dove viveva Fierro, è avvenuto al distributore dell'Agip della località 'Montecoro', tra Maddaloni e Santa Maria a Vico. La vittima era intenta al rifornimento del mezzo alla colonnina del fai da te quando si è accorto della presenza del ladro che si era messo al volante della vettura. Ha tentato di bloccarlo e di togliere le chiavi dal cruscotto. Lo sconosciuto è riuscito tuttavia ad avviare il motore e a partire a tutta velocità, mentre Fierro si è aggrappato allo sportello nel tentativo di costringere il malvivente a fermarsi. Tutto inutile: il ladro ha accelerato effettuando brusche sterzate fino a quando Domenico Fierro non é caduto riportando gravi lesioni al capo. L'uomo, che lascia la moglie e due figli, è morto in serata nell'Ospedale di Caserta. Nelle indagini sono impegnati agenti della squadra mobile di Caserta e dei commissariati di alcuni comuni del Napoletano che hanno perquisito capannoni, depositi e centri di demolizioni di auto dove solitamente le vetture rubate vengono smontate, per la vendita di pezzi di ricambio (si tratta dei cosiddetti "scassi"). La polizia ha fermato per controlli alcuni nomadi, insediati in accampamenti nelle periferie di Caivano, Afragola ed Acerra e alcuni immigrati albanesi nella zona di via Pisacane di Cardito. I testimoni hanno descritto il ladro come un individuo dai 25 ai 30 anni, alto circa un metro e 70 centimetri, di colorito scuro, con aspetti somatici simili a un nomade. Numerosi zingari e immigrati albanesi, soprattutto in provincia di Napoli, agiscono in organizzazioni dedite ai furto e al riciclaggio di vetture rubate, nonché alle estorsioni mediante il cosiddetto "cavallo di ritorno" (la vendita dell'auto rubata allo stesso proprietario). Un'organizzazione formata da pregiudicati di Caivano e da immigrati albanesi residenti a Cardito è stata scoperta dalla polizia nelle scorse settimane. Furono arrestati in cinque per furti, rapine ed estorsioni ai danni di automobilisti, costretti a pagare da tremila ai cinquemila euro per la restituzione delle auto. Furti come quello che è costato la vita a Fierro sono frequenti anche a Caserta. Ad ottobre ne hanno messi a segno quattro in zone centrali del capoluogo ai danni di automobilisti che, anche per qualche istante, erano scesi dall'auto lasciando le chiavi di avviamento inserite. Nel Casertano due anni fa, avvenne un episodio ancora più cruento di quello di Montedecoro. Carmine e Antonio Carifano, due carpentieri, furono uccisi mentre facevano rifornimento in una stazione di servizio di Pietravairano, sulla superstrada Telese-Caianello, nel tentativo di reagire alla rapina della Bmw da poco acquistata. I due furono uccisi da quattro immigrati albanesi, due dei quali furono poi arrestati e condannati a 20 e 17 anni di reclusione.





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