CASERTA: CONDANNATA SCUOLA DI MONDRAGONE PER INCIDENTE NELL'ORA DI RICREAZIONE
Data: Martedì, 05 ottobre @ 14:45:05 CEST
Argomento: Cronaca




LO SPINTONE DI UN BAMBINO AD UN ALTRO BAMBINO, NELL’AMBITO DI UNA SCUOLA, DETERMINA LA RESPONSABILITA’ DEL DIRETTORE E QUINDI DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Lo ha affermato il Giudice di Pace di Carinola nell'esaminare un caso sottopostogli dai genitori di un bambino di scuola elementare i quali avevano rivendicato i danni, tra cui la rottura di un dente del proprio figlioletto, per le "intemperanze" di un altro bambino che, nell' oraa di ricreazione e nel cortile della scuola, lo aveva spinto contro un automobile ferma e assurdamente lasciata in questo spazio di ricreazione dal personale scolastico. Ovviamente l'Amministrazione scolastica ha escluso una responsabilità diretta. I genitori del bambino, viceversa, hanno avuto ad evidenziarla e bene hanno fatto, perché è del tutto assurdo che "i nostri figli", una volta affidati alla scuola, possano subìre "impunemente" tutti i danni di questo mondo. La vigilanza è d'obbligo e non si giustifica che bidelli, insegnanti o chiunque altro, addetto a tanto, si nasconda dietro il "caso” o dietro la imprevedibilità per sfuggire ad un dovere specifico. Bene ha fatto il Giudice di Pace a condannarli, con una sentenza di quest'anno. Il Prof. Avv. Ciro Centore, che segnala la particolare vicenda giudiziaria, sottolinea che questo verdetto non ha soltanto un valore giuridico ma anche morale. "Giuridicamente, perché il Magistrato si ricollega ad una responsabilità di tipo contrattuale, ex art. 12 t 8 del codice civile, affermando che la iscrizione ad una scuola, di un alunno, gratuita o a pagamento, una volta accettata, crea un vincolo contrattuale anche sotto il profilo della custodia e si ricollega ad una responsabilità di tipo morale perché è evidente che un minore non ha quella maturità e quella accortezza dell'adulto per cui può essere soggetto, subendo o provocando, a comportamenti lesivi per i terzi. Di qui la necessità di tenere, come suol dirsi, occhi aperti o piuttosto quattro occhi e non due particolarmente quando i bambini giocano".a cura del prof. avv. Centore (clicca qui)





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