A S.MARIA C.V. CELEBRATA LA GIORNATA EUROPEA DELLA GIUSTIZIA CIVILE
Data: Giovedì, 26 ottobre @ 11:44:29 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia


Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 26 Ottobre 2017 (Telexnews - Casertasette) - Si tramuterà in un tavolo istituzionale chiamato «Laboratorio della Giustizia Civile» - che istituirà prossimamente la presidente del Palazzo di Giustizia di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Casella – il naturale prosieguo della Giornata Europea della Giustizia Civile (istituita nel 2003 dalla Ue) celebrata anche ieri per la prima volta nel circondario giudiziario sammaritano alla presenza di magistrati, avvocati, docenti universitari oltre ad alcuni giovani studenti della facoltà di Giurisprudenza. Una giustizia, quella civile, che va sicuramente meglio, ma non bene (come ha dichiarato uno dei giudici presenti all’incontro) e che soffre anche di una tempistica particolarmente lunga, spesso causata da liti temerarie e strumentali che ingolfano i tribunali italiani, provocando maggiori danni nei circondari giudiziari come quello di Santa Maria Capua Vetere inondato da numerosi procedimenti. Ma nonostante la alta produttività e lo smaltimento di processi con centinaia di sentenze all’anno decise singolarmente da ogni giudice, il settore civile deve fare i conti con l’eredità lasciata dalle ex sezioni circondariali della provincia che sono confluite tutte nell’unico ufficio giudiziario. Il confronto sulla cosiddetta «Cenerentola» della giustizia, si è tenuto nell’aula di Corte di Assise ed è stato moderato dal giudice dell’ufficio Gip, Sergio Enea. Si è aperto con i saluti della presidente del tribunale Gabriella Casella (che nella sua precisa e articolata relazione ha anche sottolineato l’esigenza di una mediazione endoprocessuale, alla luce dello scarso o ridotto ricorso alla media conciliazione); del capo della Procura della Repubblica, Maria Antonietta Troncone (soffermatasi sulle intersecazioni tra la giustizia penale e quella civile in particolari procedure); del professor Lorenzo Chieffi, direttore del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Luigi Vanvitelli (che ha parlato della spinta della giustizia sovranazionale come le Corti di Strasburgo, Lussemburgo e dei Diritti dell’Uomo su temi del cosiddetto biodiritto e sulla necessità di avere una precisa traccia dal Legislatore) e dell’avvocato Franco Buco, vicepresidente del Consiglio forense (che si è soffermato sull’uso del processo telematico ben avviato nel circondario sammaritano, stigmatizzando però la vistosa assenza di molti avvocati civilisti). Al centro del confronto, l’efficienza del processo civile e i diritti degli utenti della giustizia (diritto di famiglia, di proprietà, di successione, del paziente) ma anche il reale funzionamento del sistema giuridico vigente (accesso alla giustizia, mediazione, esecuzione delle decisioni giudiziarie). A fornire alcuni dati, è stato il presidente della sezione fallimentare Gianpiero Scoppa il quale, confermando quanto riferito dal consigliere dell’ordine, Buco, sul processo telematico, ha parlato degli enormi passi avanti fatti nei vari moduli del settore civile con un totale di 49 mila procedimenti e 30 mila pendenze ridotte a 24 mila. Cifre che fanno il paio con i tempi della giustizia spesso lunghi sia per l’iscrizione di un numero elevato di procedimenti sia per l’organico delle toghe ridotto rispetto agli affari processuali. Un settore che soffre, per esempio, un’alta vacanza di organico, è proprio quello del Lavoro dove mancano quattro magistrati. I lavori sono proseguiti con altri interessanti interventi; dal procuratore aggiunto Alessandro Milita (presente anche l’aggiunto Antonio D’Amato); ai giudici Giovanni D’Onofrio e Raffaele Sdino (presidente di sezione che ha parlato della tempistica processuale rapportata ai ricorsi rigettati perché spesso senza adeguati presupposti); dal professor Gian Paolo Califano (UniVanvitelli Campania) al giudice Edmondo Cacace, al professor avvocato Adolfo Russo che hanno relazionato per le proprie competenze sul particolare tema. Presenti anche gli avvocati Domenico e Ruggiero Pigrini, l’avvocatessa docente Mena Minafra e altri.



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