STUPRO AL 'FAUNO' DI SORRENTO: VITTIMA Usa IN ITALIA PER INCIDENTE PROBATORIO
Data: Mercoledì, 14 ottobre @ 12:06:46 CEST
Argomento: Giudiziaria


Sorrento (Napoli), Ottobre 2015 (Casertasette) -Tornerà in Italia dagli Stati Uniti il prossimo 23 ottobre, a tre mesi da quella terribile notte, Elizabeth J., la venticinquenne di New York vittima di uno stupro commesso da due giovani casertani alla fine dello scorso luglio, nella discoteca Fauno di Sorrento . I due, Riccardo C. e Francesco F., arrestati ad agosto, rispettivamente di 20 e 22 anni, si trovano ancora in carcere dopo il rigetto della richiesta di arresti domiciliari sia da parte del gip che del Riesame. La ragazza americana - come riferisce Il Mattino dello scorso 10 ottobre - ha dato la sua disponibilità a tornare in Italia per l’incidente probatorio fissato davanti al gip di Torre Annunziata: una sorta di pre-processo, ovvero uno strumento che consente di assumere la prova anticipatamente per, poi, poterla utilizzare in sede dibattimentale. Per fare ciò è, dunque, necessario aprire nel corso delle indagini preliminari una «incidentale» parentesi accusatoria, celebrando in un’apposita udienza che non ha finalità decisoria e che punta semplicemente ad assumere la prova che sarà poi utilizzabile in dibattimento dibattimento. Gli avvocati Romolo Vignola (per R.) e Giuseppe Fusco (per F.), a fine agosto, al termine dell'interrogatorio di garanzia, avevano chiesto al gip Antonio Fiorentino la misura degli arresti domiciliari alla quale si era opposto il pubblico ministero e che aveva avuto esito negativo così come quella davanti al Tribunale della Libertà. I due giovani si erano difesi per circa un'ora negando le accuse mosse da Elizabeth J, la ragazza americana che si trovava in Italia insieme ad un'amica tra le testi di accusa di quella terribile notte. Una brutta storia quella che riguarda i due giovani che avrebbero parlato di sesso consenziente (la ragazza era anche indisposta) dopo una serie di effusioni. In effetti era stata la stessa vittima a riferire ai carabinieri che aveva accettato qualche bacio e di essere andata volontariamente nel bagno la prima volta con uno di loro, ma non per fare sesso. La giovane americana aveva ammesso di aver bevuto tre drink prima dell'episodio ma di essere abituata e quindi sobria per ricordare sia la prima violenza (ad opera del calciatore F.) che la seconda, durante la quale sarebbe stata obbligata dallo stesso Franchini a subire un atto sessuale orale da Riccardo. I due in un primo interrogatorio, avrebbero addirittura additato la ragazza come 'ninfomane' ma per il giudice è stato soltanto un tentativo di arrampicarsi sugli specchi, indicando i due giovani come spregiudicati nell'azione violenta e negli atteggiamenti. Sullo sfondo della vicenda emerge anche un rimpallo di accuse tra l'amica della vittima, il personale del locale, il barman e la security: la ragazza dice di aver chiesto aiuto a vuoto, di essere stata inascoltata mentre gli addetti riferiscono di aver visto una turista ubriaca. 



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