INCHIESTA ASL CASERTA: 7 PENTITI. SPUNTANO FECONDO, ROMANO, CAPUTO
Data: Venerdì, 08 novembre @ 20:36:01 CET
Argomento: Cronaca


Caserta, 9 novembre 2013 (Casertasette) - «Se Caputo e Romano voglio incastrarmi farò il pentito e così la smetteranno di fare i consiglieri regionali. A casa ho un fascicoletto con tutti gli atti fotocopiati in caso dovessero sparire gli originali». Chissà se, interrogato questa mattina, Giuseppe Gasparin, già sindaco di Caserta ed indagato nell’inchiesta sugli appalti truccate all’Asl in qualità di presidente della commissione della gara, sottolineerà questo passaggio al giudice che lo interrogherà. Inizieranno oggi, infatti, davanti al gip Isabella Iaselli, i primi interrogatori per gli arrestati nell’inchiesta della Dda sugli che ha coinvolto imprenditori, funzionari e politici. Tra questi, Angelo Polverino, consigliere regionale del Pdl interrogato oggi in carcere dopo un giorno di osservazione presso l’ospedale di Santa Maria Capua Vetere. Era stato trasferito nel nosocomio dopo il malore avvertito al momento dell’arresto per turbativa d’asta aggravata dal favoreggiamento camorristico. Interrogati anche gli imprenditori Grillo e Giuseppe Gasparin, tutti hanno chiarito la loro versione dei fatti. Dall’ordinanza di 160 pagine (dove in meno di dieci è citato Polverino), emerge anche uno spaccato di trame e giochi politici. Nell’inchiesta, dove ben sette pentiti raccontano della storia imprenditoriale di Angelo Grillo, patron della Cesap (chiamata dai collaboratori, a volte Gesab, altre volte Cesab) collegandolo anche ad altri politici locali (va precisato, non indagati al momento) con il quale avrebbe avuto contatti anche per le sue velleità politiche oltre che imprenditoriali. ". Michele Froncillo, per esempio, parla di accordi con l'ex sindaco di Marcianise Filippo Fecondo: «Il sindaco (nel 2007) ci promise che in caso di elezione avrebbe cercato di favorire i nostri imprenditori nel Carrefour e nel centro commerciale, però aveva bisogno di imprenditore pulito. Noi accettammo e proponemmo da subito l'impresa di Angelo Grillo, nostro uomo di fiducia, al quale avevamo già fatto ottenere l'appalto per i servizi del Big Maxi Cinema di Marcianise». Nome, quello dell’ex sindaco di Marcianise che ricorre anche nelle dichiarazioni di altri pentiti, come Bruno Buttone che indica come politici di riferimento lo stesso Fecondo. E’ Buttone, pentito clan Belforte, ad essere presente, secondo quanto afferma anche un altro pentito imprenditore, Pasquale Di Giovanni, ad un incontro a Roma «Insieme con Grillo e Buttone andammo a Roma, Grillo contattò la persona da incontrare e scese l'onorevole Pierino Squeglia (ex deputato de La Margherita, non indagato) che salì in macchina e ci recammo in un piccolo ristorante. Una volta seduti a tavola, Squeglia mi fece una serie di domande nel settore dei rifiuti del tipo l'investimento, costi e ricavi e varie altre sempre di natura economica. Dopo circa mezz'ora Squeglia rivolgendosi a Grillo disse testualmente: «Ok possiamo fare l'investimento». Dalle intercettazioni ambientali piazzate nell’ufficio del manager Paolo Meduni, Gasparin, commentando alcuni articoli di stampa di qualche anno fa, si lascia andare con una serie di considerazioni sull’ «imbroglio» nel dare la proroga senza delibera alla società New Splash interdetta di Grillo, nonostante il parere negativo della Prefettura, con la complicità del consigliere regionale Caputo che «si recava con Bottino tutti i giorni da Montemarano» (ex assessore regionale della Sanità). Un festival di intercettazioni ambientali dalle quali emergono anche altri nomi di politici (lasciati in chiaro nell’ordinanza e quindi solo oggetto di discorsi fra gli indagati dell’inchiesta) dei quali si commentano gli atteggiamenti politici al cospetto delle attività di gestione nell’ambito dell’Asl: fra queste anche un trasferimento contestato in quanto il soggetto è nipote di un alto prelato. Tra i magnifici sette pentiti ce n’è anche uno napoletano, del clan Mallardo, Giuliano Pirozzi, che si dice conoscitore degli ambienti sanitari. Tanti i passaggi in cui vengono citati – oltre i vari Paolo Romano e Nicola Caputo – anche il consigliere Massimo Grimaldi, consigliere regionale Nuovo Psi; Nicola Pagano, sindaco di Trentola Ducenta; Edoardo Giordano (Idv), Nicola Cosentino (citato a dire di un collaboratore dall’ex sindaco di Villa Literno Enrico Fabozzi) e Giuseppe Sagliocco (sindaco di Aversa). Tra i principali indagati, c’è molta circospezione nel parlare al telefono o a chi potrebbe osservarli (Gasparin evita di stare nei pressi di una banca per paura delle telecamere) salvo poi essere intercettati con le cimici piazzate nelle auto o negli uffici.

All'indomani delle notizie stampa è arrivata anche una precisazione generale di Grimaldi sulle dichiarazioni del pentito Pirozzi riferite alla Dda. ''Per amore della verità e'opportuno ricordare alcune cose utili per affrontare questa vicenda con più precisione''. Cosi il presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Massimo Grimaldi, a proposito dell'inchiesta Asl di Caserta. ''Non ricordo di conoscere - afferma - né certamente frequento il Sig Giuliano Pirozzi dunque non ho mai organizzato incontri o appuntamenti''. ''Per la mia attività istituzionale e politica ricevo ed incontro molte persone. In queste circostanze - spiega Grimaldi - non posso escludere che capiti di ricevere persone con le quali non avevo appuntamenti, che non erano in programma. Del resto, molto spesso amministratori e riferimenti politici sono accompagnati da altre persone. I miei legali stanno valutando ogni utile azione per tutelare la mia immagine da tentativi chiaramente diffamatori messi in atto da singoli o organi di stampa''. ''Confido - conclude Grimaldi- nella autorevole azione delle forze inquirenti. La loro attività fatta di scrupolosi riscontri aiuterà a chiarire ogni aspetto''

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