CAMORRA, ARRESTO FABOZZI: LA TESTA DI MAIALE MOZZATA FU RICHIAMO DEL CLAN
Data: Martedì, 15 novembre @ 09:29:20 CET
Argomento: Cronaca




CASERTA, 15 NOVEMBRE 2011 (Casertasette) - Nel 2007 fu destinatario di un'azione intimidatoria: una testa di maiale mozzata che gli fecero trovare all'esterno della sua abitazione. Si parlò di un attacco del clan ma - come emerge oggi dall'ordinanza dell'arresto dell'ex sindaco Pd di Villa Literno Enrico Fabozzi (oggi consigliere regionale nel gruppo misto, dopo essersi sospeso dal Partito Democratico un anno e mezzo fa proprio a causa dell'indagine a suo carico), la 'consiegna' di quella testa di maiale mozzata fu 'un richiamo all'ordine' da parte del clan.

Sono nove le persone ritenute responsabili a vario titolo di concorso esterno in associazione camorristica, estorsione, turbativa delle operazioni di voto mediante violenza e minaccia, corruzione, impiego di denaro di provenienza illecita e ricettazione, reati tutti aggravati dalla finalita' di agevolare il clan "dei casalesi", destinatare di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea. I provvedimenti costituiscono l'epilogo di un'indagine che ha permesso di riscontrare l'esistenza - dice l'accusa - di un patto criminale fra il clan "dei casalesi" e l'ex sindaco di Villa Literno (attualmente consigliere regionale della Campania), Enrico Fabozzi fondato su un accordo generale mirato a garantire al clan il controllo e la gestione degli appalti e delle risorse pubbliche in cambio del sostegno elettorale e di tornaconti economici, personali ed elettorali. Sono stati arrestati anche imprenditori di rilievo nazionale accusati di concorso esterno nel clan capeggiato dal boss Antonio Iovine, detto o'ninno, arrestato un anno fa dopo quindici anni di latitanza. Nel contesto dell'operazione, il gruppo della guardia di finanza di Aversa sta dando esecuzione al sequestro di beni, societa' e conti correnti riconducibili ad alcuni indagati.

Sono 15 gli indagati nell'indagine della Dda di Napoli che ha coinvolto l'ex primo cittadino di Villa Literno, Enrico Fabozzi, ora consigliere regionale della Campania. Nove gli arrestati. Oltre a Fabozzi, ci sono gli imprenditori di San Cipriano d'Aversa, Casal di Principe e Villa Literno: Nicola e Vincenzo Caiazzo, Raffaele Garofalo, Raffaele Meccariello, Giovanni e Giuseppe Malinconico, Giuseppe e Pasquale Mastrominico e Wanda Caiazzo, ora collaboratrice di giustizia. L'ordinanza di oltre 200 pagine firmata dal gip Alberto Capuano include nomi di imprenditori che, stando all'accusa, avrebbero ottenuto appalti grazie anche all'interessamento di Fabozzi. Una delle accuse principali scattata nei confronti dell'ex sindaco di Villa Literno e consigliere regionale nel gruppo Misto, e' quella di aver partecipato nel reimpiego dei soldi illeciti con la societa' Gruppo casa srl. Stando al pm della Dda di Napoli che ha indagato su Fabozzi, Marco del Gaudio, il legame esistente fra il sindaco Fabozzi e l'imprenditore edile in odore di camorra Vincenzo Caiazzo detto "Stefano", sta nel fatto che Caiazzo e' il padre della fidanzata di Massimo Iovine, killer assoldato dalla famiglia Bidognetti del clan dei Casalesi divenuto poi collaboratore di giustizia assieme alla fidanzata Wanda Caiazzo, studentessa universitaria alla facolta' di giurisprudenza. Da accertamenti compiuti dagli inquirenti alla banca dati camera di commercio, dal 21 novembre 2005 (data di costituzione della societa' d'interesse) fino al 20 febbraio 2008, Vincenzo Caiazzo risultava socio con quota nominale di 16.500,00 euro nell'impresa denominata "Gruppo CA.SA. s.r.l.", impegnata nella realizzazione e vendita di diverse unita' immobiliari ubicate nel comune di Mondragone. Gli altri due membri della societa' erano Enrico Fabozzi, socio maggioritario con quota nominale di 17.000,00 euro e Gennaro Santoro, con quota di 16.500,00. Circa le variazioni della compagine societaria nel tempo, il sindaco Fabozzi il 20 febbraio 2008, in periodo coincidente con l'inizio della collaborazione di Iovine (31 gennaio 2008), recedeva dalla societa' previa cessione dela intera quota in favore di Vincenzo Caiazzo. C'e' traccia di questo cambiamento nel corso dell'intercettazione del colloquio in carcere del 7 dicembre 2007, intrattenuto da Iovine e la sua fidanzata Wanda. Quest' ultima, infatti, veniva informata che la Dia aveva in corso un'attivita' investigativa nei confronti del sindaco di Villa Literno. A quel punto scatta il suggerimento di Iovine d'informare il sindaco proprio attraverso il futuro suocero, Vincenzo Caiazzo, evidentemente per poter adottare le necessarie precauzioni ed eludere possibili investigazioni nei loro confronti. Inoltre, il 13 dicembre 2007 Fabozzi partecipa alle nozze dell'altra figlia di Caiazzo, Valentina, e viene intercettato con una telefonata dalla dda di Napoli mentre discute con la moglie.

Arrestati per lo stesso reato anche gli imprenditori Pasquale e Giusepe Mastrominico, già coinvolti nell'inchiesta sul G8 dell'Aquila. Ritenuti legati al gruppo capeggiato da Antonio Iovine, si sarebbero aggiudicati tra l'altro un appalto illegale a Gragnano, la cittadina in provincia di Napoli di cui è sindaco Annarita Patriarca, del Pdl, moglie del sindaco di San Cipriano d'Aversa (Caserta), Enrico Martinelli, pure del Pdl (ovviamente, questi ultimi estranei all''inchiesta). Le ordinanze di custodia cautelare sono state emessa su richiesta dei pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio ed Enrica Parascandolo, della Dda. Ulteriori particolari sull'inchiesta saranno forniti dal procuratore, Giovandomenico Lepore, nel corso di una conferenza stampa fissata per le 11.30.

Il nome di Enrico Fabozzi, sindaco di Villa Literno e consigliere regionale eletto nel Pd, comparve un anno e mezzo fa nell’inchiesta “Normandia1″ , quella che portò in carcere 14 persone fra cui l’ex consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro. Una citazione “pesante” visto che viene da un uomo di Setola, arrestato, alla metà di ottobre del 2008, e che ha deciso di collaborare coi magistrati. Il pentito che racconta di incontri con il sindaco di Villa Literno è Emilio Di Caterino, che due mesi dopo l’arresto ha dichiarato di aver ideato la consegna di una testa di maiale mozzata al sindaco di Villa Literno, Enrico Fabozzi, a scopo intimidatorio, «perché il clan Bidognetti – è scritto testualmente nell’ordinanza del Gip – voleva incontrare il sindaco in relazione ad alcuni appalti che dovevano essere aggiudicati in Villa Literno; che il Sindaco, alla richiesta soprattutto di Alessandro Cirillo detto «o sergente» (del gruppo di fuoco di Setola ndr), di incontrarlo, aveva fatto sapere di essere disponibile per le richieste che il clan avesse voluto fargli, ma di non voler incontrare nessuno; che questo, almeno, fu quanto fu riferito Luigi Ferraro, detto “fucone”, quale emissario del sindaco di Villa Literno; che questa risposta dette fastidio al clan; che decise con Alessandro Cirillo, Massimo Alfiero, Giovanni e Franco Letizia, di spedire questa testa di suino al sindaco; che il sindaco Fabozzi a seguito della ricezione della testa di maiale immediatamente si mobilitò e attraverso Luigi Ferraro e Arturo Massaro, che è il suo autista, fece sapere ad Alessandro Cirillo che anche in relazione ai successivi appalti presso il Comune di Villa Literno egli sarebbe stato a disposizione del clan Bidognetti; che vi fu un incontro tra Nicola Ferraro ed Alessandro Cirillo presso l’abitazione di Ferraro… una volta effettuato il colloquio, Nicola Ferraro gli garantì che il sindaco era a disposizione del clan Bidognetti in relazione ad ulteriori appalti; che vi fu un altro appalto che riuscì a gestire prima di questa vicenda…»

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