CASERTA, CAMORRA: IL 90 % DELLE AZIENDE SEQUESTRATE FALLISCE
Data: Giovedì, 20 ottobre @ 20:10:54 CEST
Argomento: Cronaca




CASERTA, 20 OTTOBRE 2011 (Casertasette) - Il 90% delle aziende sequestrate alla criminalità organizzata, come spesso accade in provincia di Caserta, va in fallimento, mentre un'azienda su tre «è già fallita o in liquidazione prima della confisca». A fare un bilancio della difficoltà di mantenere 'in bonis' le aziende sottratte alle mafie sono i 150 appartenenti all'Istituto nazionale degli amministratori giudiziari (Inag) che, alla presenza del procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso e del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, hanno aperto i lavori del loro primo congresso. «Amministriamo beni che superano abbondantemente il valore di un miliardo di euro - ha detto il presidente dell'Inag, Domenico Posca - ma cercare di mantenere sul mercato le aziende confiscate e, ove possibile, incrementarne la redditività è difficilissimo». In base ai dati aggiornati al primo settembre scorso, sono 10.182 gli immobili confiscati alla criminalità organizzata e 1.458 le aziende. Queste ultime, però, vanno quasi sempre in fallimento. Gli amministratori giudiziari chiedono per questo «un regime fiscale e previdenziale agevolato» e «il mantenimento delle linee di credito per le aziende sequestrate». Per il procuratore nazionale Antimafia «la confisca delle aziende assume un valore simbolico molto alto, perchè significa che la lotta alla criminalità organizzata procede incessantemente anche nell'ambito economico. Si tratta di un primo ma significativo passaggio, perch‚ poi Š necessario tenere in vita queste aziende» Gli «esempi positivi non mancano», ha aggiunto Grasso citando le cliniche di Michele Aiello a Bagheria. Che poi nella maggior parte dei casi l'azienda ex impresa mafiosa non possa reggere il mercato, ciò deve stupire: «il mafioso usa denaro sporco perch‚ non paga le tasse, non rispetta le leggi per la sicurezza dei dipendenti ed Š del tutto fuori dalle regole. Per questo - secondo il procuratore della Dna -, quando l'azienda entra nel mercato legale non lo regge. È il problema cruciale sul quale confrontarsi. Ma l'eventuale scomparsa di imprese di questo tipo è comunque positiva, perchè non vanno a discapito degli imprenditori onesti». Dal canto suo il sottosegretario all'Interno Mantovano ha evidenziato l'importanza di norme e di iniziative volute dal governo per «una più amplia estensione del sequestro dei beni mafiosi», ora triplicati. «Negli ultimi anni sono arrivati successi rilevanti, mentre il problema fiscale - ha concluso - potrebbe essere avviato a un cammino che lo porti a una sostanziale soluzione».





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