CAPUA (CASERTA), VICENDA DSM E VISITA TOFANI: INCHIESTA PROSEGUE
Data: Giovedì, 23 settembre @ 19:05:29 CEST
Argomento: Cronaca




CASERTA, 23 SETTEMBRE - "Non auspico un provvedimento draconiano perché sono per natura un garantista, ma dagli elementi raccolti da tutti i soggetti che hanno partecipato all'audizione abbiamo rilevato che l'incidente nello stabilimento chimico-farmaceutico DSM di Capua, nel quale sono morti tre operai, è stato causato da superficilità inammissibili". Lo ha detto il presidente della Commissione di inchiesta del Senato sugli infortuni sul lavoro, Sergio Tofani, al termine di una serie di audizioni a Capua tenute dall'organismo parlamentare. "Di fronte a fatti di questo tipo, in presenza di norme specifiche che regolamentano le procedure in questa fattispecie, mi auguro che ci siano sentenze esemplari da parte della magistratura", ha detto Tofani. Le audizioni, nella sala consiliare del Comune, ieri, hanno visto sfilare rappresentanti delle forze dell'ordine, del sindacato, della Asl, dell'Ufficio del lavoro, della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e dei rappresentanti delle cinque ditte coinvolte nelle indagini della magistratura, che nell'inchiesta in atto ha già notificato 21 avvisi di garanzia. "A Capua - ha aggiunto Tofani, riassumendo ai giornalisti al termine dell'audizione una delle ipotesi sulla dinamica del mortale infortunio emersa dalle indagini - è accaduto che un muratore entra dentro un silos e muore insieme con altri due compagni di lavoro, perché nessuno dei tre, che avrebbero dovuto rimuovere una impalcatura, sa che in quel silos è stato immesso un gas o più gas e che se non si procede alla bonifica si muore per asfissia. Chi è responsabile di questo ne deve rispondere. Siamo in una società civile, una società di diritto dove garantismo significa la certezza che ci sia un iter trasparente di fronte alla situazione processuale. Ma trasparente non significa indulgente, signfiica che bisogna dare una risposta, anche sotto forma di sentenza esemplare". (ANSA) - CASERTA, 22 SET - "Il subappalto è un cancro. Presiedo da cinque anni questa Commissione e ho avuto modo di rendermi conto che molto spesso ci troviamo di fronte a più soggetti che operano": lo ha detto Sergio Tofani, presidente della Commissione d'inchiesta infortuni sul lavoro del Senato, parlando con i giornalisti nella sala consiliare del comune di Capua, a conclusione delle audizioni di rappresentanti della magistratura, delle Forze dell'ordine, dei sindacati, delle autorità sanitarie e dei dirigenti delle cinque società coinvolte nell'indagine sulla morte tre operai avvenuta l'11 settembre scorso nello stabilimento DSM. "Si tratta - ha aggiunto il parlamentare del PDL - di autentiche filiere di subappalto, perché le filiere non sono solo verticali ma anche orizzontali, come quella dello stabilimento di Capua, dove l'11 settembre scorso sono morti, asfissiati da una miscela di azoto ed elio, 3 operai e dove hanno operato più soggetti, coinvolti nell'inchiesta della procura della repubblica di S.Maria Capua Vetere". Per il presidente della Commissione d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro è necessario "discutere con l'Unione Europea, perché ne siamo condizionati, dell'appalto libero: cioé il massimo ribasso va decisamente contrastato. E dobbiamo fare in modo che anche nel privato di vigano regole adeguate, perché le persone che lavorano devono farlo con remunerazioni adeguate; non devono operare al limite perché - ha aggiunto - chi lavora al limite, spesso dà meno importanza a quelle che sono le garanzie sulla sicurezza". "Anche se la legge - ha concluso Rofani - prevede in modo chiaro che in caso di ribasso non si possono toccare le poste che riguardano la sicurezza, nei fatti non vengano sempre rispettate le cose che impongono le norme".

"I costi della sicurezza sul lavoro, che talvolta vengono considerati superflui e, dunque, da contenere a discapito della sicurezza delle persone, potrebbero essere detraibili". La proposta è stata avanzata dal procuratore della Repubblica di S.Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, nel corso delle audizioni, convocate dalla Commissione d'inchiesta infortuni sul lavoro del Senato, dopo la morte di tre operai avvenuta l'11 settembre scorso nello stabilimento DSM di Capua. "Ritengo che la proposta, o meglio una riflessione fatta durante l'audizione - ha aggiunto Lembo - possa essere presa in considerazione perché i costi della sicurezza sono in funzione dei valori costituzionali quali sono la dignità e la sicurezza dei luoghi di lavoro".

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