ZAC ZAC, TAGLIO FONDI AI GIORNALI: A UN QUOTIDIANO DI CASERTA PRENDE 1 MLN DI €
Data: Giovedì, 14 gennaio @ 18:04:07 CET
Argomento: Giornali e Giornalisti


Si abbatte il taglio dei fondi ai giornali: tra le testate che beneficiano nche Buongiorno Campania, dell'odonto-editore Pasquale Piccirillo, gruppo tv Luna, Buongiorno Caserta, in edicola a 20 centesimi, vendite che non superano poche centinaia di copie a nome di Dossier Soc.Coop di informazione e pubbliche relazioni a.r.l., Buongiorno Campania, già Dossier News, Giornale di Caserta - € 1.071.799,30 - anno 2008 riferimento 2007, fonte sito Governo Italiano



CASERTA, 14 GENNAIO 2010 - (Franco Adriano per "Italia Oggi" - da Dagospia) - Bilanci in sospeso in assenza della certezza delle risorse future. Banche che bloccano le linee di credito finché gli amministratori delle imprese editoriali non si presentano con in mano la lettera firmata dal dipartimento dell'editoria. È suspense sul promesso e finora mancato rientro dai tagli all'editoria, che potrebbe portare cento testate giornalistiche a chiudere i battenti e più di quattromila tra giornalisti e poligrafici a perdere il posto di lavoro. Ieri, l'Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) con Mediacoop, Articolo21 e i cdr dei giornali cooperativi, non profit e di partito, ha convocato un'assemblea per valutare le conseguenze dei tagli all'editoria dettati da una norma dell'art.2 (ex 53 bis) della legge finanziaria, che sopprime il carattere di diritto soggettivo dei contributi alla editoria. Il punto è che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega all'Editoria, Paolo Bonaiuti, si erano esplicitamente impegnati in sede di Finanziaria a risolvere il problema all'interno di un successivo provvedimento, come per esempio il decreto Milleproroghe. Ma fino a oggi l'impegno non è stato ancora rispettato. La Fnsi sostiene che «il ripristino del diritto soggettivo è indispensabile per garantire le certezze necessarie per una corretta gestione aziendale e consentire agli amministratori delle società di programmarne le scelte». Un problema non rinviabile nella fase di preparazione dei budget annuali. Senza il diritto soggettivo, infatti, si rende incerto l'ammontare dei contributi, non è possibile appostarli nei bilanci aziendali, né è possibile redigerli e certificare, determinando gravissime difficoltà finanziarie, perché l'erogazione dei contributi viene effettuata alla fine dell'anno successivo a quello di riferimento. Ma a che punto è la situazione? Davvero il governo intende restare fermo operando una stretta su un settore a così forte impatto mediatico in piena crisi economico-finanziaria? Inevitabilmente, ieri, gli occhi dei partecipanti all'assemblea Fnsi sono rimasti puntati sul senatore della Lega Nord, Roberto Mura, componente della commissione Comunicazione e trasporti del Senato, ma soprattutto ex amministratore delegato della Padania, dunque nella duplice veste di esponente della maggioranza e interessato al mantenimento delle provvidenze. «Non voglio dire che sono qui per tranquillizzarvi», ha detto Mura, «né posso parlare a nome del governo, ma di certo un impegno c'è stato e mi è stato ribadito dai miei referenti nel governo». Quale sarà il provvedimento legislativo che verrà utilizzato? Nessuna soluzione è da scartare, secondo Mura. «Se c'è il via libera politico, anche un emendamento al Milleproroghe può andare bene». A questo punto occorre aspettare ancora qualche giorno. Il presidente della Fnsi, Roberto Natale, ieri ha di nuovo gridato: «Non accetteremo il metodo della liste dei buoni e dei cattivi calata dall'alto» pur avendo ricordato, in polemica con la volontà di rigore del governo, «che da anni la Fnsi denuncia che le regole attuali accomunano giornali di partito veri e giornali di partito inventati, testate vere e testate finte». Intanto, ieri, tra maggioranza e opposizione si sono affacciati nuovi motivi di polemica. Il senatore del Pd, Vincenzo Vita, ha accusato il vice-ministro Paolo Romani di voler accomunare l'Italia alla Cina e all'Iran con la formalizzazione di una proposta «liberticida» per la rete internet in Italia. Tra gli argomenti trattati in assemblea anche la necessità di intervenire sulla spartizione della torta della pubblicità attualmente troppo a sfavore della carta stampata.





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