REGGIA DI CASERTA: GLI SPONSOR PER AIUTARE LA VALORIZZAZIONE
Data: Venerdì, 18 dicembre @ 00:44:53 CET
Argomento: Beni Culturali


Fascino, eleganza, piglio deciso, savoir-faire, grande professionalità e ottima comunicativa: la soprintendente-architetto Paola Raffaella David, persona apparentemente schiva, sapiente nel dosare le sue apparizioni sotto le luci dei riflettori e allo stesso tempo cordiale con i suoi modi accattivanti, ha dato ancora una volta prova delle sue capacità e competenze nel settore dei Beni Culturali, alla conferenza stampa tenutasi oggi presso il Teatro di Corte della Reggia di Caserta. Una professionista, ma anche una donna che suscita ammirazione per la sua intelligenza e affidabilità



CASERTA, 17 DICEMBRE 2009 - Piazza Carlo III e la Reggia in cer¬ca di sponsor. Lo ha ribadito ieri, nel corso di un incontro con la stampa per il preview della mostra dell’artista-psichiatra Tatafiore (napoletano di Marigliano), la Soprintendente architetto Paola Raffaella David che ha parlato di un preciso articolo del codice dei Beni Culturali (il 120) che consente di acquisire fondi da privati, aziende, banche, istituzioni, associazioni, fondazioni.

Tagli del ministero…

La Soprintendente per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento ha parlato prima dei tagli del ministero che penalizzano la valorizzazione dei territori (180 comuni ricadenti sotto la giurisdizione della Soprintendenza tra le province di Napoli e Benevento), fondi che lo Stato deve gestire di intento con gli enti territoriali, come la Regione Campania

…affluenza dei fondi

ma anche di fondi cospicui che affluiscono all’ente, forse in numero maggiore rispetto agli altri, con i quali mettere in atto progetti operativi che diano visibilità.

Degrado, sicurezza e responsabilità dei comuni

Per la soprintendente David, occorre un tavolo di confronto con le altre istituzioni – come già ha sollecitato nei suoi primi tre mesi di permanenza a Caserta – per ridare diginità e decoro sia al viale Carlo III, dal quale si nota a chilometri di distanza il prospetto di Palazzo Reale che all’Appia, strada che passa anche per il comune di Casagiove e sulla quale esiste un vincolo paesaggistico dell’ultimo miglio (risalente al 1961), ma che invece oggi offre uno spettacolo irriverente a chi arriva, per esempio, dall’uscita dell’autosole Caserta Nord. L’architetto-soprintendente si è inoltre soffermata sulla questione sicurezza e sulla regolamentazione degli ingressi, tema legato a quello dell’abusivismo e al degrado, ovvero all’assalto di venditori di ogni genere spesso difficili da contrastare dallo stesso personale pur dotato di una qualifica di ufficiali di pubblica sicurezza. Non è mancato un accenno alla responsabilità dei comuni (argomento trattato anche parlando di un rilancio dell’acquedotto Carolino)

Le novità

L’arch. Raffaella David ha poi annunciato la prossima apertura della Castelluccia, del Museo dell’Opera, del rilancio della Reggia di Carditello e dell’attenzione della basilica benedettina di Sant’Angelo in Formis oltre ad evidenziare di una importante scoperta di un palinsesto sottostante la pavimentazione del Duomo di Benevento.

Apertura straordinaria, richieste delle mostre da musei mondiali

La Reggia di Caserta rimarrà aperta per tutte le festività natalizie, ha annunciato l’architetto Raffaella David, «e questo grazie alla disponibilità del personale che ha il potere in mano in questo senso». Diverse inoltre le richieste per la mostra Terrae Motus avanzate dai vari Guggenheim di New York, da Berlino ma anche da nuovo Maxxi di Roma: «abbiamo deciso di attuare una politica diversa – ha detto la David – e di non ottenere il semplice contentino di una menzione su un catalogo».

Scaramucce in conferenza stampa

La conferenza, condotta con savoir-faire e competenza dalla sovrintendente David, è sfociata, in un passaggio finale, in una mezza polemica accesa da una sorta di «infiltrata» (una docente-scrittrice che si dilettava tempo fa pubblicare alcuni interventi sulla stampa) sedata dai modi ben calibrati, decisi e risolutivi della padrona di casa.

Il gossip della giornata

Pare che al termine del buffet a margine della conferenza stampa tenutasi presso il Teatro di Corte della Reggia di Caserta, una delle partecipanti all’evento abbia fatto sfamare il proprio cagnolino con gli avanzi delle cibarie: anzi, l’amico a quattro zampe, incitato dalla padrona, avrebbe anche ringraziato le addette al buffet alle quali era stato chiesto anche un cartoccio…da asporto

La mostra di Ernesto Tatafiore

E’certamente inutile, oggi, altri lo hanno già fatto, ricordare le ragioni e le contingenze in base alle quali Lucio Amelio intese attivare l’operazione Terrae Motus in un’ottica, del resto, del tutto sintonica con il respiro internazionale che caratterizza la tradizione culturale napoletana, raccogliendo in una collezione “a tema” poi trasformata in collezione permanente presso la Reggia di Caserta, i maggiori e più emblematici protagonisti dell’arte contemporanea mondiale, da Wharol a Rauschenberg, da Beuys a Pistoletto a Vedova a Cucchi per non citarne che alcuni. Viceversa, non altrettanto inutile può forse essere una riflessione , che, a distanza di tempo, può essere fatta sulle potenzialità di involontario “strumento storico-critico” che Terrae Motus conteneva in nuce . In effetti la collezione può essere definita non solo come “work in progress sul tema del terremoto”, ma, aggiungerei, soprattutto come work in progress finalizzato anche alla conoscenza dei percorsi artistici successivi poiché essa rappresenta una robusta ed utilissima lente di lettura degli apporti contemporanei e nello stesso tempo, per chi voglia servirsene, una griglia di riferimento nell’indagine e nel dibattito sui temi dell’arte contemporanea, consentendoci, soprattutto, di indagare gli apporti artistici della contemporaneità a partire dal “setaccio” costituito dalla collezione e quindi mettendoci in parte al riparo da selezioni arbitrarie o non sufficientemente motivate. In questo senso il Ciclo di esposizioni “I maestri di Terrae Motus” di cui la mostra su Ernesto Tatafiore, uno dei maestri presenti nella preziosa raccolta Terrae Motus, rappresenta il primo appuntamento, attua compiutamente e dimostra oggi questo ruolo fondamentale, sotto il profilo storico-critico, che la Collezione svolge. . Ernesto Tatafiore, tenne la sua prima mostra personale nel 1969 proprio presso la galleria di Lucio Amelio con il quale stabilì negli anni un rapporto di collaborazione ed amicizia. Achille Bonito Oliva definisce la ricerca di Tatafiore “neo-illuministica”, tesa a tracciare un legame etico tra l´arte e la storia. L’artista, infatti, affronta temi e figure che rimangono costanti nella sua produzione: la Rivoluzione francese e quella napoletana del 1799, i personaggi centrali delle idee della storia europea. Dietro l’ostentata semplicità formale, la sua pittura incrocia memoria pubblica dell’uomo occidentale, ma anche ricordi dell’infanzia, oggetti, icone e simboli del paesaggio partenopeo sottratti alle stucchevoli rappresentazioni di maniera. Nel corso dei decenni Ernesto Tatafiore ci ha abituati ai temi e soggetti più svariati: ricordi dell'infanzia, viaggi e peregrinazioni, aerei ed auto veloci, metaforiche fanciulle e personaggi di grandi rivolgimenti storici, artisti e rivoluzionari. Nella mostra attuale aggiunge ai suoi eroi i protagonisti del Futurismo, inteso come velocità e movimento, acceleratore di progresso della civiltà umana. La genialità creativa del maestro napoletano consiste nell’unire il viaggio nella Storia con le profondità dell'inconscio personale, in un itinerario che intreccia memoria pubblica e privata, avvalendosi dei linguaggi lievi dell'ironia, del gioco, della razionalità come affermazione di libertà e impegno etico.





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