UN ALBERGO DI SAN NICOLA LA STRADA 'LOCATION' PER PROSTITUZIONE
Data: Mercoledì, 09 dicembre @ 17:06:34 CET
Argomento: Cronaca


In queste ore si grida allo scandalo perchè in alcuni alberghi nei pressi del Santuario di Pompei si praticava l'arte più antica del mondo. Ma di alberghi simili e case di appuntamento pullula anche la Capitale, dove forse nella zona del Vaticano accade lo stesso...



CASERTA, 9 DICEMBRE 2009 - E' scattata dopo un servizio di Exit trasmesso da La7 il 15 ottobre 2007 l'indagine che questa mattina ha sgominato un'organizzazione dedita al favoreggiamento della prostituzione utilizzando anche le camere di tre alberghi di Pompei: Le Anfore, del Mec e dell'Astoria. Quest'ultimo, in particolare, e' nello stesso quartiere della cittadina vesuviana dove c'e' anche il Santuario dedicato alla Vergine Maria. L'operazione, condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) e' stata denominata 'Lupa', parola che in latino vuol dire prostituta e che, nell' antica Pompei, con il termine 'lupanari' indicava le case dove veniva esercitata la professione piu' antica del mondo. Nell'inchiesta, Exit mise in risalto che soprattutto le prostitute attendevano i clienti in strada di sera a Pompei in prossimita' della Villa dei Misteri, uno dei siti archeologici piu' visitati dai turisti. L'indagine dei militari ha permesso di appurare che a capo dell'organizzazione, gestita a conduzione familiare, c'era una donna, Maria Rosaria Rispoli, 47 anni. Sotto di lei aveva tre luogotenenti: il marito Francesco Danzante, quarantenne, e i figli di prime nozze Vincenzo e Rosa Velleca entrambi ventenni. Quest'ultima, in particolare, di tanto in tanto si prostituiva a sua volta per 'arrotondare i conti' o per comprire eventuali richieste straordinarie insieme alla compagna del fratello Vincenzo, una polacca a sua volta ventenne. L' organizzazione gestiva circa 25 prostitute, quasi tutte trentenni italiane. Non sono emersi legami con la camorra ma gli investigatori non escludono che, considerato il giro d'affari, l'organizzazione non versasse quota-parte degli incassi a qualche clan locale. Complessivamente sono 17 le misure cautelari eseguite questa mattina: nove persone, tra cui La Rispoli, il marito e il figlio, sono stati condotte in carcere; alla figlia Rosa sono stati concessi gli arresti domiciliari perche' ha avuto un figlio da un mese, per gli altri sette e' stato disposto l'obbligo di firma. Ai 17 vanno aggiunti sette albergatori o proprietari di appartamenti denunciati. Oltre ai tre alberghi di Pompei, l'organizzazione utilizzava anche un appartamento al Vomero a Napoli e strutture ricettive a Mercogliano e Serino, nell'Avellinese e San Nicola la Strada nel Casertano. Le accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento della prostituzione, favoreggiamento della prostituzione in concorso e concessione di locali per l'esercizio della prostituzione.(





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