FIUMI POCO PULITI: LEGAMBIENTE BACCHETTA COMUNI CASERTANI
Data: Sabato, 26 luglio @ 00:43:27 CEST Argomento: Ambiente
Oltre un miliardo e 689 milioni di
euro: è la spesa sostenuta dallo Stato per riparare i danni
delle alluvioni e delle maggiori calamità idrogeologiche nel
solo biennio 2000-2001: si tratta di "soldi spesi per salvare
il salvabile a disastro avvenuto e che hanno prodotto solo pochi
miglioramenti per la sicurezza del territorio".
Lo afferma il presidente di Legambiente, Ermete Realacci,
secondo il quale per non spendere troppo domani e trovarsi
ancora una volta di fronte a situazione drammatiche, è
necessario che lo Stato e gli enti locali investano in fretta
nella manutenzione e nella gestione del territorio.
Secondo "Ecosistema Rischio" di Legambiente e del
Dipartimento della Protezione civile, la prima indagine in
Italia realizzata per fotografare la reale situazione dei nostri
comuni a rischio idrogeologico, solo il 58% dei Comuni svolge un
lavoro positivo nella mitigazione del rischio, mentre il 42%
risulta ancora molto carente e il 19% addirittura non svolge
alcuna attività in tal senso. La situazione è molto grave al
Sud (45% dei Comuni attivi) e al Centro (50%), migliorando
invece al Nord, dove ben l' 80% dei Comuni è impegnato su
questo fronte. Particolarmente preoccupante l' inerzia di quasi
tutti i comuni delle provincie di Matera, Roma e Caserta,
positivo invece l' esempio dei comuni delle province di Firenze,
Parma, Torino e Lodi.
"L' Italia non può più permettersi alle prime piogge
estive di rischiare ogni anno i drammi che abbiamo subito a
Sarno e Soverato - afferma Realacci - il Dipartimento della
Protezione Civile ha dimostrato di fare propria insieme al
volontariato una politica e una pratica basata sulla
prevenzione. Ora tocca agli enti locali impegnarsi, sfruttando
il periodo di secca dei fiumi, nella manutenzione degli argini,
nella rimozione degli inerti negli alvei, che diventano veri e
propri proiettili in caso di piena dei corsi d' acqua.
Operazioni tanto semplici quanto urgenti, per non dover mai più
assistere impotenti a tragiche e improvvise alluvioni nel
Paese".
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