CASTELVOLTURNO (CASERTA): CAMPI DI LAVORO CON SCOUT SU BENI CONFISCATI
Data: Giovedì, 23 luglio @ 19:21:57 CEST
Argomento: Cronaca




CASERTA, 22 LUG 2009 - A Castel Volturno, sul litorale casertano, prosegue l'attività dei volontari impegnati nei campi di lavoro su "Le Terre di don Peppe Diana", un bene confiscato a Michele Zaza, soprannominato 'O pazzo, boss della camorra napoletana affiliato a Cosa Nostra e morto nel 1994 per cause naturali nel Policlinico Umberto I di Roma. Aveva costruito un impero che fatturava circa 700 miliardi l'anno nel corso degli anni '70 ed '80. Ai campi di lavoro, avviati il 14 giugno scorso, con prenotazione fino alla seconda metà di settembre, partecipano settimanalmente circa 400 tra ragazzi e ragazze, in prevalenza scout e aderenti alle Caritas Diocesane e giovani volontari, dai 16 ai 35 anni, provenienti dall' Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Marche, Calabria, Lazio, Piemonte, Campania e Sardegna. L'obiettivo dell'iniziativa, promossa da 'Libera' e da altre associazioni anticamorra campane, è di concorrere alla realizzazione della prima cooperativa 'Libera Terra' della Regione Campania e della Provincia di Caserta, che sarà costituita a Castel Volturno, su un terreno di 7 ettari e fabbricati da adibire a fattoria didattica, e a Cancello Arnone. Il progetto le 'Terre di don Peppe Diana', ha spiegato Valerio Taglione, referente provinciale di Libera, punta a realizzare, nel ricordo del sacerdote ucciso dalla camorra mentre si preparava ad officiare la Santa Messa, una fattoria didattica bioenergetica e sociale. Saranno generate energie rinnovabili e valorizzate le tradizioni culinarie. Una parte dei manufatti sono già stati ristrutturati ed adibiti a caseificio, laboratori artigianali, canile e stalle, tutti provvisti di tetti fotovoltaici. Mentre un altro lotto di lavoro dovrà essere avviato con finanziamento della Regione Campania per la creazione di una country house ed un impianto di biogas. L'attività giornaliera dei volontari - ha ancora spiegato Taglione - è divisa in due fasi: al mattino si lavora per la riqualificazione strutturale del bene; di pomeriggio si fa memoria delle vittime innocenti di camorra, si parla di ecomafia, si incontrano i testimoni di giustizia, si illustra la legge sull'uso sociale dei beni confiscati. La sera viene lasciata, invece, alla socializzazione ed all'aggregazione tra i diversi gruppi.





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