CRIMINE, DIA: CLAN VOGLIONO ENTRARE NELLA RIQUALIFICAZIONE DI PINETAMARE
Data: Venerdì, 19 marzo @ 10:10:00 CET
Argomento: Cronaca




La camorra campana guarda sempre più ai mercati esteri, per riciclare i propri capitali ma anche per investire e accrescere i propri profitti. Tutto ciò rende urgente l'aggiornamento degli strumenti del diritto, per realizzare un sistema di controllo transnazionale della criminalità: è quanto si sottolinea nella relazione al Parlamento della Direzione investigativa antimafia, che traccia per la Campania una mappa aggiornata dei clan, provincia per provincia. Le cosche, ricorda la Dia, riciclano in Italia i proventi illeciti nel ramo immobiliare ed edilizio, nel commercio ma anche in nuovi settori, dal noleggio dei videogames per sale giochi alle agenzie assicurative, dal mercato florovivaistico alla gestione di spettacoli e manifestazioni musicali. Permangono i tentativi di infiltrazione, a vari livelli, in alcune opere pubbliche in corso o da realizzare: il rapporto cita la linea ferroviaria ad alta velocità, il risanamento del fiume Sarno, la riqualificazione di Bagnoli, l'ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria. NAPOLI - E' venuto meno il rigido duopolio nell'area cittadina tra l'Alleanza di Secondigliano ed i gruppi Misso-Mazzarella-Sarno; la comparsa di un certo numero di clan autonomi genera un alto tasso di conflittualità, causato dalla forzata convivenza nella stessa area di organizzazioni malavitose che si contendono aree limitate per la gestione delle attività illecite. Altre ragioni delle faide sono i tentativi di inserimento nella spartizione dei finanziamenti per le grandi opere, e il sensibile aumento dei pentiti. CASERTA - Qui gli equilibri sono più stabili, con la maggior parte dei clan confederati al gruppo dei Casalesi, anche se nel secondo semestre 2003 risultano inasprite le tensioni tra alcuni gruppi. Tra le possibili cause, il rapporto evidenzia il previsto stanziamento di 503 milioni di euro per un piano di riqualificazione della zona Pinetamare di Castelvolturno. Si continua a registrare un'alta penetrazione della criminalità organizzata sul territorio. Attualmente, avverte la Dia, si sono ulteriormente stretti i legami con la malavita napoletana. Il comprensorio di Marcianise viene considerato "particolarmente sensibile" sotto il profilo dell'ordine pubblico. AVELLINO - Il territorio resta caratterizzato dalla presenza di quattro organizzazioni malavitose: Cava, Graziano, Pagnozzi, Genovese. I primi due hanno ormai esteso il proprio raggio d'azione anche al di fuori della provincia irpina, attraverso accordi con altri sodalizi campani. In particolare il clan Cava ha stretto alleanze con i Fabbrocino di San Giuseppe Vesuviano (Napoli), nel tentativo di controllare la zona subvesuviana, e con il clan De Feo di Battipaglia (Salerno) per la piana del Sele. Il gruppo Graziano si è concentrato invece sul territorio di Sarno, tentando di infiltrarsi nei numerosi appalti per la ricostruzione post-alluvione. BENEVENTO - La Dia segnala che gli assetti della criminalità organizzata hanno subito qualche modifica, in particolare dopo l'assassinio di Francesco Esposito, boss di Solopaca, avvenuto il 30 luglio scorso. I contemporanei arresti di altri personaggi di primo piano del sodalizio avrebbero portato il timone della cosca nelle mani di una donna, imparentata con il capoclan ucciso. La Direzione investigativa antimafia non esclude un possibile conflitto per il controllo delle attività illecite della valle Telesina, costituite soprattutto dal racket. SALERNO - Nell'agro nocerino sarnese si segnalano tentativi di ricompattamento dei gruppi criminali operanti nei singoli comuni. La Dia individua un progetto finalizzato ad acquisire, tra l'altro, maggiore capacità di penetrazione nell'apparato pubblico ed amministrativo locale. Emergono anche collegamenti tra gruppi criminali dell'agro e pregiudicati italiani stabilitisi in Romania, che avrebbero stabilito relazioni con intermediari finanziari e bancari, potenzialmente utili per le operazioni di riciclaggio. Nel capoluogo le organizzazioni camorristiche, dopo la fase di sbandamento della fine degli anni '90, si stanno rafforzando con l'ingresso di nuove leve, e concentrano i propri interessi nel settore del traffico e spaccio di droga.





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