OPERAZIONE CONTRO CLAN FARINA-BELFORTE: MERCOLEDI 18/3 INTERROGATORI
Data: Martedì, 17 marzo @ 21:18:51 CET
Argomento: Cronaca




Nuovo duro colpo ai clan camorristici operanti nel Casertano: è stato decapitato il clan Farina-Micillo-Martino, legato - soprattutto nel settore delle estorsioni - a quello dei casalesi. I carabinieri del comando provinciale, a conclusione di oltre due anni di indagini coordinate dalla Dda di Napoli, hanno eseguito 28 delle 31 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli. Il clan Farina opera tra Maddaloni ed i comuni limitrofi: un gruppo non autonomo, hanno spiegato gli investigatori, ma legato, soprattutto nel settore delle estorsioni ai clan Belforte di Marcianise e a quello dei casalesi. Gli arrestati - tra cui tre donne, mogli di altrettanti elementi di primo piano del clan - sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo camorristico, omicidio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Carabinieri e Dda hanno scoperto oltre un centinaio di estorsioni imposte non solo ai danni di operatori economici e commerciali, ma, in base all'alleanza con i casalesi, anche di imprenditori impegnati in zona nella realizzazione di opere pubbiche. Con i casalesi era stato raggiunto da gran parte degli affiliati all'organizzazione una sorta di patto di mutua assistenza, a differenza degli accordi con il clan Belforte, al quale veniva invece riconosciuto il 50 per cento del ricavato delle attività illecite nel territorio di Maddaloni. I carabinieri hanno anche ricostruito i particolari di estorsioni di notevole importo, tra cui quelle imposte ad una ditta di costruzione, dalla quale vennero pretesi 100 mila euro, e ad una catena di supermercati. Dalle indagini è anche emerso che consistenti somme di denaro sono state estorte ai titolari della locale azienda di pompe funebri, con un ruolo di primo piano ricoperto da una delle arrestate, Adele Di Santo, moglie di Antonio Farina, uomo di punta del sodalizio criminale. Le donne del clan, mogli degli elementi di vertice dell'organizzazione - come ha sottolineato il procuratore capo della repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore - hanno rivestito un importante ruolo, soprattutto nella gestione delle estorsioni. Insieme con la Di Santo, sono state arrestate oggi Lucia Picillo, la vedova di Angelo Amoroso ed Antonietta Della Ventura, moglie di un altro capo storico della camorra maddalonese, Clemente D'Albenzio. Gli arresti di stamane sono stati eseguiti dai carabinieri tra Maddaloni, Casal di Principe e Castel Volturno. Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Maddaloni sull'attività della cosca furono intensificate dopo l'uccisione di Angelo Amoroso, all'epoca dell'agguato a capo del clan in stretta collaborazione con i vertici dei Belforte di Marcianise. Amoroso fu attirato in tranello e ucciso a Cervino il 24 maggio del 2006; tre mesi dopo fu, invece, assassinato, sempre per dissidi interni al clan, un altro affiliato, Angelo Cortese. Per i due omicidi gli investigatori sono riusciti a chiarire i moventi, ad individuare mandanti ed esecutori, tra cui due degli arrestati di questa mattina, Nicola Martino e Vincenzo Micillo. Amoroso sarebbe stato ucciso per il metodo violento con il quale reggeva il clan e la sua pretesa di intascare l'intero incasso dei noleggi dei videopoker. Cortese, invece, fu punito perché intendeva distaccarsi dal clan e mettersi in proprio. Domani, mercoledi 18 marzo, i primi iterrogatori. (17marzo 2009)





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