CASAL DI PRINCIPE (CASERTA): IL DOPPIO VOLTO DELL'IMPRENDITORE ORSI
Data: Giovedì, 05 febbraio @ 15:11:15 CET
Argomento: Cronaca




CASERTA - Sergio Orsi si era definito 'vittima' della camorra, costretto a pagare tangenti perché i clan minacciavano la sua famiglia. Lui, per un po' imprenditore sotto scorta, aveva puntato il dito, anche contro lo Stato, perché a suo fratello, Michele Orsi, non era stata data una protezione e per questo, diceva, era stato ucciso dalla camorra. Ora la Dda di Napoli lo accusa e lo arresta: Sergio Orsi, con la camorra, ci faceva affari, anche dopo che gli aveva ammazzato suo fratello. L'obiettivo? Gestire la raccolta dei rifiuti. Ordinanze di custodia cautelare, oggi, nel Casertano: 15 i destinatari. Ci sono esponenti del clan Bidognetti, c'é il latitante Armando Letizia e c'é anche Sergio Orsi, fratello dell'imprenditore Michele ucciso il 1 giugno 2008 a Casal di Principe: secondo la Dda era stato messo in atto un accordo, "paritariò, tra i fratelli Michele e Sergio Orsi e il clan camorristico dei Casalesi per gestire la raccolta dei rifiuti nel Casertano. E' una storia, quella ricostruita dalla Dda, fatta di bandi di gara dagli esiti già noti mesi prima e certificati antimafia ottenuti grazie ai 'forti sostegni'; fatta di passaggi da una fazione ad un'altra dei Casalesi, truffe allo Stato e 'tradimenti' puniti con la morte. Il tutto gestito da una società mista, pubblico-privata che, dice la Dda "é uno dei rari casi in cui la prevalente partecipazione mafiosa ne dirigeva - tramite gli Orsi - l'esistenza". L'indagine - dove sono state fondamentali le intercettazioni e le dichiarazioni del pentito Gaetano Vassallo - spiega come gli Orsi, sottolinea la Procura di Napoli, da "semplici imprenditori edili privi della minima esperienza nel settore della raccolta e della gestione dei rifiuti solidi urbani", si erano "serviti del rilevantissimo potere economico e criminale del gruppo di stampo camorristico", la fazione dei Bidognetti, "per sbaragliare ogni possibile concorrenza, divenendo così il partner privato del consorzio Ce4 nella società a capitale misto denominato Eco 4". Gli Orsi avevano costituito la Flora Ambiente srl, scatola vuota, dice la Dda, necessaria per la partecipazione alla gara. Operavano su due fronti: da un lato facevano entrare nella costituenda società mista i vertici della famiglia Bidognetti; dall'altro agivano in stretto collegamento con gli organi dirigenziali del Consorzio Ce4 per aggiudicarsi le gare. Il passaggio dalla fazione dei Bidognetti a quella degli Schiavone non piacque: da qui la 'punizione', l'omicidio di Sergio Orsi per mano di Giuseppe Setola. Lo stesso Setola con il quale il fratello Michele Orsi continuò a fare affari. Sergio Orsi, due anni fa, finì in carcere insieme con il fratello Michele, entrambi titolari della società 'Ecoquattro', ritenuta il braccio operativo del Consorzio di Rifiuti Ce 4. Truffa, falso e favori alla camorra, le accuse. Dopo la morte del fratello decise di collaborare, finì anche sotto scorta. Poi, scelse la camorra. "Siamo stati minacciati, costretti a pagare, ad avere problemi giudiziari e poi ammazzati - disse pochi giorni dopo l'agguato del fratello - A volte mi chiedo, qual è il nostro peccato, oltre quello di nascere a Casal di Principe?".(4 febbrai 2009)





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